L’Unione Sportiva Albenga fu istituita formalmente nelle prime settimane del 1928 (sebbene l’accordo ufficioso per la nascita della compagine venne raggiunto il 23 dicembre 1927) tramite la fusione dell’U.S. Speranza e del S.C. Fulgor, squadre con sede ad Albenga, voluta dai presidenti di entrambe le società, Celestino Franchi (presidente del Fulgor) e Pierino Viziano (presidente della Speranza), come attesta la lettera spedita in data 28 dicembre 1927 al Podestà di Albenga, l’avvocato Prospero Cepollini:
«I dirigenti delle società sportive U.S. SPERANZA e S.C. FULGOR rendono noto alla S.V. Ill.ma che in data 23 dicembre 1927 avvenne la fusione delle due sopraddette società, prendendo la denominazione di “UNIONE SPORTIVA ALBENGA”. La fusione delle due società è stata ideata e concretata con l’alta finalità di unire tutte le forze sportive d’Albenga, degna delle tradizioni della tenace Ingaunia. Confidiamo nella benevolenza della S.V. Ill.ma, come primo cittadino di Albenga, acciocché voglia donare tutto il possibile appoggio per far sì che anche la nostra città possa disporre di un campo sportivo, in obbedienza al volere del Duce che al riguardo ha emanato i provvedimenti atti a favorire lo sviluppo della vita sportiva Italiana. Ossequiando
U.S. SPERANZA – p. Il Presidente f.to Ciro Zamboni S.C. FULGOR – Il Presidente f.to Franchi Celesto»
(lettera assunta al protocollo del Municipio di Albenga in data 28/12/1927 al n. 6717)
Il primo presidente della nuova società fu Celestino Franchi, mentre i colori sociali adottati furono quelli della maglia dell’Ingaunia: arancione (giallo) bordato di rosso, cioè i colori della città di Albenga.
La nuova società si affiliò alla FIGC e si iscrisse per la stagione 1928-‘29 alla Terza Divisione Liguria, il livello più basso del campionato italiano di calcio: la squadra venne inserita nel Girone A. In quella stagione la squadra disputò le partite casalinghe alle Sgorre, sito dove è ubicato al giorno di oggi lo Stadio Comunale “Annibale Riva”. Il primo allenatore e capitano dell’Albenga fu Carlo Ghigliano, un ex difensore che aveva militato in passato nel Savona e addirittura nel pluriscudettato Genoa, ricevendo anche l’onore di essere convocato nella nazionale italiana nel 1920. L’Albenga debuttò in campionato l’11 novembre 1928, alla seconda giornata di campionato (in quanto alla prima riposava) pareggiando 0-0 in trasferta contro il Costamagna di Carassone di Mondovì. Grazie a un buon finale di campionato, l’Albenga concluse il campionato al terzo posto nel Girone A con 14 punti, mentre il girone fu vinto dalle Ferriere Novi con 20 punti.
Nella stagione successiva l’Albenga, questa volta inserita nel Girone B, sotto la conduzione del nuovo presidente Bernardo Zunino, veterinario genovese, confermò il terzo posto nel girone, dietro Alassio e Veloce di Savona. Il primo derby in assoluto contro l’Alassio avvenne alla seconda giornata in casa dell’Albenga e venne vinto dagli avversari per 2-1.
Nella stagione 1930-‘31 l’Albenga militò ancora una volta in Terza Divisione Liguria, questa volta nel Girone C. Sotto la conduzione del nuovo presidente, Carlo Rombo, segretario dell’ Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga, l’Albenga ottenne in 13 partite 15 punti, vincendone 7, pareggiandone una e perdendone 5, segnando 27 reti e subendone 22. Al termine della stagione, la squadra venne ammessa in II Divisione Liguria, ottenendo quindi la sua prima promozione.
Nel frattempo la società cambiò denominazione in Albingaunia Sport, oltre al presidente, che divenne Giacomo Massone, radiologo dell’Ospedale di Albenga. Nel girone unico (a 11 squadre) di II Divisione Liguria, insieme all’Albingaunia, vennero inseriti anche i rivali dell’Alassio, con il quale alla prima giornata avvenne il derby che terminò 1-1. Al termine del campionato, l’Albingaunia si piazzò settima con 19 punti, mentre il campionato fu vinto dalle riserve del Genoa con 32 punti.
Nella stagione 1932-‘33 venne riconfermato alla presidenza Giacomo Massone, che iscrisse di nuovo l’Albingaunia alla II Divisione Liguria. La squadra riuscì a conquistare l’accesso alle semifinali per la promozione, dopo una vittoria all’ultima giornata (23 febbraio 1933) in trasferta contro il Veloce di Savona, in cui l’Albenga riuscì a rimontare l’iniziale svantaggio (rete del Veloce al 59’) grazie alle reti di Mascardi (65′) e Carpini (82′) che permisero all’Albingaunia di vincere l’incontro per 2-1 e accedere alle finali, dove chiuse al secondo posto. Il buon piazzamento permise alla squadra di essere ammessa per la prima volta in Prima Divisione, la Serie C dell’epoca.
Nella stagione dell’esordio in Prima Divisione, tuttavia, la squadra si classificò soltanto penultima, retrocedendo sul campo salvo poi essere ripescata per l’ennesimo allargamento dei quadri. Nell’estate 1934, tuttavia la FIGC decise di istituire il campionato di Serie C a partire dalla stagione 1935-‘36 e ciò avrebbe significato che l’Albingaunia per mantenere il posto in terza serie (ribattezzata Serie C) avrebbe dovuto classificarsi tra le prime sei; in caso contrario sarebbe stata retrocessa nella nuova Prima Divisione Regionale. La squadra, allenata dal toscano Mario Balloni, non riuscì a ottenere la permanenza in terza serie classificandosi ottava a sei punti dalla salvezza, retrocedendo dunque in Prima Divisione Liguria.
Come se non bastasse, la società si trovò in difficoltà economiche e il presidente Massone si dimise, venendo sostituito alla presidenza da Piero Giuliani. A causa delle difficoltà economiche l’Albingaunia non riuscì a lottare per la vittoria del campionato di Prima Divisione Liguria, terminando addirittura penultima con soli 15 punti, mentre il campionato fu vinto dalla Corniglianese con 36 punti. Nella stagione successiva la società non si iscrisse addirittura ad alcun campionato.
Nella stagione 1937-‘38, invece, venne iscritta in I Divisione Liguria, nel Girone di Ponente, come sezione calcio del Dopolavoro Aziendale Agricolo di Albenga. Il presidente del Dopolavoro Aziendale Agricolo in quella stagione era il dottor Cravino mentre il presidente della Sezione calcio era Giuseppe Rapa. La squadra vinse agevolmente in campionato con 24 punti, frutto di 11 vittorie, due pareggi e una sola sconfitta, staccando la seconda classificata, le riserve della Sanremese, di addirittura sette punti e subendo una sola sconfitta contro la Finalese.
Nel girone finale a quattro per la promozione in Serie C l’Albenga riuscì a prevalere sul Tigullia battendola per 3-0 (reti di Mario Focollo al 7′, e doppietta di Rossi al 67′ e all’85’) nello spareggio disputatosi sul campo neutro di Savona domenica 19 giugno 1938 alle 16,30. L’Albenga, allenata in quella stagione da Mario Balloni, conquistò così una storica promozione in Serie C. Militò in Serie C (girone D) per tre stagioni successive, giungendo due volte ottavo e una volta nono, venendo costretta però a cessare l’attività nel 1941 per problemi bellici. Quando riprese l’attività, nel 1945, ripartì dalla Prima Divisione Liguria, vincendo il girone e tornando immediatamente in Serie C. Al termine della stagione 1947-‘48, a causa di una riforma dei campionati (che ridusse i gironi di Serie C da 18 a 4), il decimo posto nel Girone A non bastò per evitare la retrocessione nel nuovo campionato di Promozione. Al termine della stagione 1960-’61 vinse il Girone A della Prima Categoria Ligure, imponendosi poi nelle le finali per la promozione e per il titolo di campione ligure. Venne promossa in Serie D.
Dopo una nuova retrocessione in Promozione al termine del torneo 1973-’74, fece ritorno in D nel 1977, rimanendovi (nel frattempo il campionato venne anche denominato Interregionale) sino al 1990, quando scivolò nuovamente nella categoria inferiore. Il miglior piazzamento fu il secondo posto nell’ 87-’88. Da allora l’Albenga non ha mai più raggiunto campionati professionistici o semipro.
Info e foto: Albenga Calcio; 1928 Vincenzo Bolia, “Calcio di Eccellenza”; Gabriele Patrucco, “Albenga Calcio, una passione di padre in figlio”; asdalbenga.blogspot.com; “Mostra Arbenga, storia del calcio di casa nostra”; Associazione Vecchia Albenga; Associazione Orgoglio Ingauno.