Prosegue la rubrica “Anni da bere” le Nobili Maglie, una lettura particolare di quel calcio che ci piaceva tanto attraverso la nostra collezione anni’ 70 e anni’80.
Oggi presentiamo la seconda maglia del Brescia indossata nel campionato di Serie B nella stagione 1981-‘82. Si tratta – come spiega Ciro Cassaneti – di una casacca a maniche corte in lana bianca con polsini e scollo a V blue.
Lo sponsor tecnico è lo storico Tepa Sport (produceva anche scarpe da calcio) e sul cuore è ricamato in blue lo stemma del Brescia, la leonessa. Il marchio commerciale è Inoxriv sempre ricamato in blue. Il numero 3 nero in pelle è cucito sulla schiena. Questa maglia è stata indossata nella stagione 1981-‘82 dal terzino sinistro Renato Sali.
Oltre all’aspetto sportivo, Sali – che militò anche nella Reggina, nel Foggia e nel Bologna – salì alla ribalta nell’ambiente calcistico italiano anche per la ricercata somiglianza con il più famoso Paul Breitner – guadagnandosi per questo motivo il soprannome di Breitner della Bassa -, nonché per l’impegno politico a sinistra. Era un terzino sinistro arcigno, di grande temperamento, dotato di discreta tecnica individuale e buona facilità di corsa. Poteva giocare anche da stopper.
Nella squadra in quella stagione giocavano tra gli altri anche Astutillo Malgioglio, Ivano Bonetti, Dino Galparoli, Gabriele Podavini, Stefano Bonometti, Gianni De Biasi, Franceso Vincenzi, Domenico Volpati e Giovanni Lorini.
Il presidente Sergio Saleri si fa da parte, passa la mano al commendator Mario Cervati. Sono confermati il direttore sportivo Nardino Previdi e, nonostante la retrocessione, anche l’allenatore Alfredo Magni. Ma per il Brescia anche il torneo cadetto è colmo di amarezze.
Ai primi di gennaio, con la squadra in piena lotta per salvarsi, viene sollevato dall’incarico l’allenatore che viene sostituito con Marino Perani.
Ma le cose non migliorano ed il Brescia, a 43 anni di distanza dalla prima e unica volta, viene retrocesso nel terzo livello del calcio nazionale.