Nel 1923,il Genoa che aveva appena vinto lo scudetto nella finalissima nazionale contro la Lazio, parti’ per una tournée in Sud America.. Qualche anno prima anche Torino e Pro Vercelli avevano effettuato la stessa esperienza..
I rossoblu erano ulteriormente rinforzati da 4 innesti, sia pure limitati alla sola tournée, come Baloncieri, Moscardini, Romano e Girani..
Nel primo incontro, orfani del capitano De Vecchi che doveva ancora smaltire i disagi della traversata, i genoani persero 2-1 contro una rappresentativa di Buenos Aires dopo essere stati in vantaggio per 1-0… Dopo tre giorni ci fu la rivincita, sempre sul campo di Barracas, nonostante una pioggia torrenziale avesse reso il terreno ai limiti della impraticabilita’. Questa volta il Genoa vinse per 1-0, il capitano era tornato al suo posto, anche se lui stesso ammise che il campo pesante sfavori’ i virtuosismi tecnici degli argentini.
Il terzo incontro, sempre a distanza di tre giorni, fu a Montevideo contro la nazionale uruguaiana che vinse per 2-1.. Considerata la forza dell’avversario, a detta sempre del“figlio di Dio”(soprannome che risaliva ai suoi trascorsi al Milan) il Genoa riuscì a limitare i danni con una accorta fase difensiva..
L’ultima partita fu nuovamente a Buenos Aires e questa volta contro la nazionale Argentina, si concluse in parità 1-1.. Il gol del vantaggio argentino ebbe dei risvolti tragicomici: seguendo l’usanza del posto il calcio d’inizio spettava al sindaco.. Prima ancora che egli e un gruppo di persone uscissero dal recinto di gioco, gli argentini proseguirono l’azione infilando De Pra’, con i genoani fermi e soprattutto increduli di fronte a cotanta scorrettezza.. Ci pensò il furente Santamaria con un gran colpo di testa a ristabilire la parità..
A tournée conclusa De Vecchi riportò queste conclusioni :“È come un fenomeno di generazione spontanea…nel senso che veri e propri istruttori non ne hanno.. Si può dire che tutti giocano al football laggiù.. Specialmente a Buenos Aires si contano a decine i campi da gioco, vastissimi e regolari.. È così che tutti i giovinetti acquistano senza sforzi quella sicurezza nel controllare il pallone che è la base per fare un buon calciatore”.
Antonio Priore
Note: sulla foto sotto il titolo si nota il timbro Dakar- Senegal, il che lascia presagire che durante la traversata il Genoa fece sosta li.
Fonte: “Il calcio eroico”
Fotografie: Camillo Arcuri e Edilio Pesce, “Genoa and Genova. Una Squadra, una Città, Cento Anni Insieme”, Ggallery, 1992; Asociación Uruguaya de Fútbol.