Ecco un calciatore che forse meritava di più
Dic 2, 2022

Carlo Facchin era un attaccante che i gol li sapeva fare. È scomparso l’altro giorno, l’ 8 novembre, a 84 anni. Nato a Portogruaro, inizia l’attività nella Mestrina. Milita in seguito con Spal, Rimini, Simmenthal Monza, Reggiana, Catania, Torino, Lanerossi Vicenza, Reggina e Almas Roma. La Lazio lo acquista dall’Almas nel novembre del 1971. Non potendo lasciare Roma per motivi di famiglia, si era offerto nell’estate precedente alla Lazio, ma Maestrelli aveva declinato l’offerta, causa l’età del calciatore. Disputa una stagione in maglia biancoceleste.

A Catania diventò un idolo , in 60 partite segnò 22 reti, alcune delle quali decise per la salvezza. Raggiunse persino il quarto posto nella classifica dei cannonieri con 13 gol, dopo che nelle prime cinque giornate aveva segnato 6 reti. Fece bene anche a Torino (nelle cui fila nella stagione 1967-‘68 si piazza tra i migliori cannonieri della Serie A), vincendo anche una Coppa Italia.

Reggio Calabria, una parentesi importante
Facchin nella Lazio

Terminata la carriera di giocatore, ha intrapreso quella di tecnico, arrivando a guidare la Nazionale di calcio a 5 dell’Italia dal maggio del 1990 all’aprile del 1991 e riprendendola dal 1993 al maggio del 1997, in quest’ultimo frangente ottenendo la qualificazione agli Europei e ai Mondiali del 1996. In queste due manifestazioni è giunto rispettivamente quarto, eliminato nel girone di qualificazione alla semifinale.

A Siracusa

Come allenatore ha guidato diverse squadre blasonate, dalla Pro Vercelli al Siracusa, passando per Avezzano, Reggina, Salernitana, Casertana, Modena e Mestre.

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