Solo dieci anni prima la U. S. Fermana aveva vinto il campionato di Promozione regionale. In quel momento chi avrebbe potuto pensare alla serie cadetta? Arrivano la risalita in C2 e la promozione in C1, non preventivata, ma sperata. Dopo due salvezze, giungiamo al fatidico 1998-‘99 e come si vede dalle parole ad inizio stagione del riconfermato mister Iaconi l’obiettivo resta ancora un salvezza anticipata. Ci racconta tutto Paolo Bartolomei su “Cronache Fermane”. Il girone di andata di questa annata è disastroso: al giro di boa Fermana a 15 punti, penultimo posto assieme a Battipagliese, ultimo il Gualdo. Un solo gol subito in più rispetto al Castel di Sangro (3° in classifica) e pochissimi realizzati, e una sola vittoria in casa, dimostrano che il problema per i canarini è la difficoltà di segnare. Dopo la sosta natalizia la Fermana torna alla vittoria contro la Battipagliese (2-0) e si ripete sette giorni dopo contro un’altra concorrente per la salvezza, il Gualdo. Dopo il buon pari ad Avellino, a gennaio Giacomo Battaglioni fa arrivare l’esperto portiere Cecere. La squadra gialloblù conquista la terza vittoria consecutiva in casa (3-1) contro il Foggia di Sensi con la prima doppietta di Marino che, arrivando a 10 per la prima volta nella sua carriera, si piazza al 3° posto della classifica cannonieri dopo Toni (Lodigiani) e Ambrosi (Crotone).
Canarini usciti dai playout battendo tre concorrenti (Battipagliese e Foggia, che poi retrocederanno) ma il bello deve ancora arrivare: i gialloblù collezionano un’inattesa ed incredibile serie di vittorie che farà compiere una rimonta epocale con pochi precedenti. Nonostante la squadra abbia sbloccato l’attacco (in sole 4 partite segnati quasi tutti i gol dell’andata), il patron Battaglioni mantiene le promesse e l’ultimo giorno del mercato di gennaio ingaggia Benfari (71 gol tra serie B e C). La settimana dopo i canarini espugnano Marsala (0-1), altra squadra di bassa classifica. Poi arriva a Fermo il Giulianova di D’Adderio, che occupa i quartieri alti, imbattuta a Fermo da 29 anni. Niente da fare, i giuliesi sono piegati dal primo gol di Benfari e dal secondo di Bruno. La Fermana sorpassa Ascoli e Ancona, sale al 6° posto, a soli due punti dai playoff. Vince ancora in Sicilia ad Acireale (0-1, gol che Pandolfi dedica ai venti tifosi arrivati fin laggiù) poi arrivano le prime tre in classifica, è la prova del fuoco. Con il Palermo, al Recchioni (0-1), c’è l’unica sconfitta del girone ritorno, poi parte la volata finale. La squadra di Ivo Iaconi torna a vincere subito in casa contro il Crotone (1-0, gran gol di Marino dalla distanza), sale addirittura al 3° posto (dietro alla neo capolista Palermo che, battendo l’Ascoli, sorpassa la Juve Stabia sconfitta a Foggia) ed è la compagine che ha fatto meglio di tutte nel girone di ritorno. A casa della vicecapolista Juve Stabia i gialloblù vanno in vantaggio con il terzo gol di Bruno, sono raggiunti solo con un rigore molto generoso trasformato dall’ex Di Nicola e scendono al 4° posto. Sette giorni dopo il derby più atteso. L’Ascoli è 4 punti dietro ma galvanizzato dalla vittoria contro l’Ancona. In uno stadio Recchioni strapieno (per la prima volta centinaia di persone costrette a rimanere fuori, la capienza era ancora di circa 5000 posti, di cui mille nel settore ospiti) la Fermana batte i bianconeri per la prima volta a Fermo dopo 42 anni, 1-0 rete di Bruno.
La compagine di Iaconi torna al 3° posto (41 punti) e vi resterà fino a cinque gare dal termine. Segue la vittoria a casa del Savoia allenato da Osvaldo Jaconi (1-2, reti di Marino e Mastrolilli) conquistata sul neutro di Giugliano in un clima di tensione (dopo il termine rissa tra i giocatori negli spogliatoi). Alla ventinovesima arriva a Fermo la Nocerina che insegue i canarini ad un solo punto; non c’è scampo neanche per i molossi, battuti (2-1), dopo il gol di Marino e il pareggio di Battaglia, al 93′ arriva uno stupendo gol con pallonetto al volo di Benfari che fa esplodere lo stadio e provoca pure qualche malore, anche ad un ex presidente.
La Fermana consolida il 3° posto, allontana le inseguitrici, ipoteca i playoff, portandosi a soli 3 punti dalla vetta in una classifica molto corta. In 13 giornate ha recuperato a Palermo e Juve Stabia 11 e 9 punti, anche per colpa loro: alla ventinovesima la Juve Stabia ha 50 punti, 5 in meno della media delle capolista degli anni precedenti. Quintultima giornata è 0-0 a Catania ma la Juve Stabia cade a Castel di Sangro e la vetta si avvicina a soli due punti. Battaglioni esagera: «Voglio la B senza playoff!». Ardigò torna in porta (Cecere squalificato per due giornate). Trentunesima giornata: sale a Fermo il Castel di Sangro (5° in classifica) in cui milita un giovane Iaquinta, ma anche i sangrini si devono piegare allo strapotere gialloblù: in due minuti Marino e Benfari chiudono la partita (2-1), la Fermana aggancia al secondo posto (51 punti) la Juve Stabia che è bloccata in casa dall’Avellino (il gol del pari è di Max Fanesi) ed è sorpassata in vetta dal Palermo vincente a Roma. Nel girone di ritorno la Fermana ha recuperato alla Juve Stabia un punto a partita.
Terz’ultima giornata: c’è l’Ancona allenata da Bruno Giordano e in lotta per evitare i play out. I fermani arrivano al Del Conero con 15 pullman e tantissimi mezzi privati, sono quasi duemila in curva sud; i tifosi dorici, nonostante il biglietto a 100 lire per loro, sono la metà. In vantaggio con Benfari e Mastrolilli, gli undici di Iaconi si fanno raggiungere da Baggio junior e Cecchini (2-2), ma la sconfitta della Juve Stabia ad Ascoli consente ai gialloblù di scrollarsi di dosso le vespe e restare secondi solitari a 52 punti. Il Palermo, bloccato sullo 0-0 (dall’Avellino, autentico “arbitro” della promozione), torna in vetta a +1 dalla Fermana che prima del pareggio dell’Ancona era in testa a 54. La svolta decisiva avviene alla penultima giornata quando la capolista Palermo cade a Giulianova per 3-2 e scende addirittura al terzo posto. Come due anni prima (Giulianova-Nocerina) il Fadini è ancora crocevia indiretto del destino dei gialloblù i quali, battendo a Fermo la Lodigiani (2-0) con due gol di Mastrolilli e Bruno (quest’ultimo 15 secondi dopo il suo ingresso!) salgono in testa da soli a 90 minuti dal termine e adesso non dovranno più aspettare i risultati dagli altri campi.
Nonostante la diretta tv in chiaro su Rai Sat, stadio gremito da oltre 5000 paganti: la Lodigiani ha pochissimi tifosi ed è aperto ai gialloblù anche il settore ospiti per non lasciare fuori spettatori come accaduto nelle ultime partite. Fermana-Lodigiani 2-0, i gialloblù salgono in vetta da soli a novata minuti dal termine. Un girone di ritorno eccezionale (11 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta), una rimonta impensabile e da guinnes (37 punti conquistati su 48 a disposizione). Battaglioni si allarga: «Sapevo tutto sin da dicembre», poi esulta perché anche l’altra sua squadra, la Civitanovese, vince l’Eccellenza con una rimonta simile. Chissà se a dicembre sapeva anche questo. Per l’ultima trasferta, quella decisiva, allestito un esodo senza precedenti verso la Campania: circa tremila tifosi con due treni speciali, quasi venti pullman e tanti mezzi privati, qualcuno in moto. Lo stadio Pastena di Battipaglia è gialloblù: pochi i tifosi locali, compreso qualcuno della Juve Stabia per “gufare”. La notte prima della partita scoppia il giallo: quasi tutti i giocatori canarini sono colpiti da dissenteria nell’hotel dove alloggiavano e passano ore sotto alle cure dei medici a base di Imodium e flebo. Ne sono esclusi solo due (Prete e Scoponi) che avevano cenato con un pasto diverso. Principale indiziato il Guttalax sostengono i sanitari. Come l’incredibile rimonta nel girone di ritorno, anche questa vicenda ha pochi precedenti. Denunce e inchiesta non porteranno a nulla. All’alba convocati alcuni giocatori della Berretti in partenza da Fermo con i tifosi, ma poi non sarà necessario schierarli.
A dodici ore dal fattaccio, i gialloblù scendono in campo svuotati di energia nel fisico ma non nello spirito. Capitan Di Fabio gioca con una spalla fasciata. Dopo appena 16′ passa in vantaggio la Battipagliese con Fonte. Altri 5′ e arriva il gol del Palermo che va in testa alla classifica e ci resta per 70′. Al 22′ della ripresa la Fermana pareggia con Marino su punizione, i gialloblù vanno in vetta assieme al Palermo. 16 minuti dopo arriva il gol di Mastrolilli (terzo nelle ultime tre gare) che fa esplodere lo stadio: la Fermana torna in testa da sola. 7′ dopo la Battipagliese colpisce la traversa con Morello, è solo l’ultimo brivido: 3 minuti più tardi arriva il triplice fischio del bolognese Dondarini e i gialloblù conquistano – contro tutto e tutti – una promozione in B che manda in paradiso i tifosi allo stadio e gli altri che seguivano in città via radio. «La regina delle Marche siamo noi» cantano: Ascoli e Ancona restano in C. Tifosi e squadra rientrano in città a notte fonda e la festa in centro durerà fino all’alba. Il pullman della squadra entra in Piazza del Popolo a Fermo a notte fonda, il centro è ancora pieno di tifosi pronti a festeggiare fino all’alba l’avvenimento storico.
Il divario tra punti conquistati nel girone di andata (18) e ritorno (40) è da record, sembra non abbia precedenti, mentre per i punti conquistati al ritorno, nella serie C a 18 squadre hanno fatto meglio solo Chievo con 43 punti e Perugia con 41. Difficile dire se hanno giovato soltanto gli innesti in corsa di giocatori di livello come Prete, Cecere e Benfari, in un telaio già robusto e collaudato (come dimostravano le pochissime reti subite) o se c’è stato altro. In ogni caso la promozione diretta a 58 punti in C1 è uno dei punteggi più bassi della storia. Dopo la Fermana allenata da Ivo Iaconi, ai playoff sale in B il Savoia allenato da Osvaldo Jaconi.
Schierati 25 giocatori: tre portieri, cinque difensori, dieci centrocampisti, sette attaccanti. Il giocatore più anziano Di Fabio, 33 anni, seguito da Di Matteo e Prete (32), Marino (31), Benfari e Maiuri (30). I più giovani Cicchi, Smerilli e Chiodini (19), Bruno e Morbidoni (20), Mastrolilli (21). Presenze nei primi 5 anni prof (1994-1999): il record spetta a Massimo Scoponi (121), seguito da Di Matteo (96), Vessella (95) Di Fabio (92), Pennacchietti (89), Lauretti (85), Miccoli (71), Di Venanzio (63), Protti (58), Bettella (56) e Pandolfi (55). Capocannoniere Umberto Marino (15), seguono Bruno e Mastrolilli (5), Benfari (4), Pandolfi (3). La Berretti allenata da Tiziano Giudici, che schiera anche Bruno e Mastrolilli, arriva alle finali nazionali, dove è eliminata ai quarti dall’Acireale.
I festeggiamenti durano tre settimane e culminano il 5 giugno. Questa volta coinvolti anche tutti i centri della provincia e i sindaci dei 40 comuni del Fermano. Società e squadra premiate in Regione. Tutti dedicano la conquista della B all’ex presidente Giovanni Santini (promozione in C2 del 1984) scomparso a marzo a 59 anni. Battaglioni si fa condizionare dall’euforia: «Questo non è un punto di arrivo ma un punto di partenza!». I fatti purtroppo dimostreranno il contrario. L’inesperienza della società, la pretesa di Battaglioni di fare tutto da solo e il disinteresse dell’imprenditoria locale, non consentiranno di mantenere la B, e alla lunga nemmeno la serie C1.
Al momento della promozione in B, oltre alle storiche “Brigate gialloblu 74”, i club partecipanti al Coordinamento Club (nato solo un anno prima) sono sedici: Irriducibili Roxy Bar, Fedelissimi di Santa Caterina, Dribbling di Grottazzolina, Bar Primavera Canarina, Molini Girola gialloblù, Piane di Falerone gialloblù, Sugar Group, Lucky Bar, Bar Giuly gialloblù, Wallace gialloblù, Le Patite, Furore, Simpson Group, Bad Boys, Terzo Millennio, Cuore gialloblù.