Un’ombra pesante sull’arbitro spagnolo
Ott 15, 2022

Negli anni Settanta e Ottanta, la Spagna ha avuto un arbitro abbastanza noto a livello internazionale: Emilio Guruceta. Scomparso tragicamente quando era ancora in attività, il fischietto basco è stato accostato a un grande scandalo dopo la sua morte.

Nato a San Sebastián (Spagna) il 4 novembre 1941, Emilio Carlos Guruceta Muro debuttò come arbitro di alto livello in patria nella stagione cadetta 1968-‘69. L’unica in seconda divisione, dato che la promozione nella Liga sarebbe arrivata immediatamente. Nel 1970 un episodio nella Copa del Generalísimo tra Barcellona e Real Madrid lo portò sulle prime pagine: concesse un rigore ai madridisti per un fallo nettamente fuori area, scatenando durissime polemiche. Tanto che nella sua lunghissima parabola sarebbe poi stato ritenuto sgradito dai blaugrana.

L’arbitro spagnolo in azione

Una carriera felice e abbastanza rapida, tanto che nell’aprile 1974 arbitrò la prima gara internazionale: l’amichevole Portogallo-Inghilterra. Negli anni si stabilì tra le giacchette nere più in vista del panorama spagnolo, coprendo di fatto quasi due decenni. Guruceta non arrivò mai però a un livello top, per fare quel passetto in più che gli consentisse di essere selezionato per una grande manifestazione come le fasi finali di Europei e Mondiali.

In tal senso, l’apice lo raggiunse dirigendo un match alle Olimpiadi di Montreal 1976 e uno all’edizione successiva in Unione Sovietica. Discreto il suo percorso nelle coppe europee per club: al suo attivo una semifinale di Coppa dei Campioni 1977-‘78 (Borussia Mönchengladbach-Liverpool), e la finale d’andata della Coppa Uefa 1979-‘80 tra lo stesso club tedesco occidentale e i connazionali dell’Eintracht Francoforte. Parliamo di un’altra semifinale importante. In occasione della Coppa Uefa 1983-‘84, Emilio Guruceta fu chiamato ad arbitrare il penultimo atto tra i belgi dell’Anderlecht e gli inglesi del Nottingham Forest. Nella fattispecie, la gara di ritorno decisiva per l’accesso all’ultimo atto previsto nel maggio seguente.

La partita dello scandalo, Anderlecht-Nottingham Forest

La data fatidica è il 25 aprile 1984. L’Anderlecht, uno dei sodalizi più in voga a livello europeo in quell’epoca, aveva perduto la prima manche in Inghilterra per 2-0. Il potentissimo presidente dei biancomalva, Constant Vanden Stock, decise di intervenire. Semplicemente, corrompendo Emilio Guruceta il quale era stato designato per dirigere l’importante match. Una cifra considerevole fu prima versata alla malavita locale, con il coinvolgimento dei criminali Jean Elst e Renè Van Aaken, che pagarono in un secondo momento l’arbitro registrando tutta la conversazione: avrebbe poi tenuto sotto scacco per molto tempo il dirigente, con lettere di minacce. Guruceta, in difficoltà finanziarie (probabilmente conosciute dal corruttore), aveva accettato dopo un incontro a Alicante dando il suo assenso per 1,2 milione di franchi belgi. Come andò sul campo?

Ancora Guruceta nella partita incriminata

L’Anderlecht si portò avanti grazie ai gol di Scifo e Brylle su rigore (evento descritto dall’attaccante del Forest Garry Birtles come “la decisione più imbarazzante mai vista su un campo di calcio“). Il fischietto spagnolo annullò in modo sospetto una rete al Forest, a due minuti dalla fine il 3-0 decisivo firmato da Vandenbergh sancì il passaggio del turno. Vanden Stock aveva ottenuto il suo scopo, peccato che la Coppa gli sarebbe poi sfuggita per mano del Tottenham.

Come venne scoperta la manovra illegale? La verità venne a galla solo nel 1997, quando un’indagine per un altro caso criminale portò a luce la corruzione perpetrata da Vanden Stock. In realtà, fu poi scoperto che la UEFA sarebbe stata a conoscenza del dossier già dal 1992. Essendo passati diversi anni dall’epoca dei fatti, la squadra belga più vincente di sempre fu solamente squalificata per una stagione dalle competizioni europee.

E Guruceta? La verità sulla sua corruzione avvenuta nel 1984 non lo toccò: era infatti già morto da alcuni anni. Sopravvissuto a un incidente d’auto nel 1978, in cui era purtroppo deceduto il conducente dell’altra auto coinvolta, Guruceta trovò il destino ad attenderlo nuovamente il 25 febbraio 1987. Qualche giorno prima la gara di Coppa di Spagna tra Osasuna e Real Madrid, il fischietto basco si schiantò con la sua BMW contro un camion nei pressi di Fraga, nella provincia di Huesca. Con lui morì il guardalinee Eduardo Vidal Torres, mentre l’altro collega Antonio Coyes Antón rimase ferito nell’incidente. Guruceta lasciò la moglie e due figli in tenera età, di appena 5 e un anno, oltretutto in una complicata situazione economica. La figura di Emilio Guruceta, in seguito alla scoperta dei fatti di Anderlecht-Nottingham Forest, è stata ovviamente rivalutata in negativo gettando un’ombra pesante su una carriera tutto sommato di ottimo livello.

Condividi su: