Ho visto un Don Chisciotte e i suoi prodi scudieri in azzurro rovesciare la sorte, superare critiche veleni e anatemi e conquistare l’universo, firmando la più bella impresa calcistica di sempre.
«Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo!», urlò Nando Martellini in diretta televisiva l’11 luglio 1982, quando l’Italia di Enzo Bearzot, soprannominato il Vecio da Giovanni Arpino nel romanzo Azzurro tenebra, conquistò, contro i tanti e i troppi, i veleni e i rancori, le nuvole d’ira, il Mundial di Spagna.
Un’impresa epica, un’utopia realizzata, un bellissimo e struggente romanzo popolare. 3-1 alla Germania Occidentale al Santiago Bernabeu di Madrid, con il nostro presidente partigiano Sandro Pertini, in tribuna d’onore, al fianco del re Juan Carlos, felice come un bambino…
Darwin Pastorin