Tra i personaggi che popolano il favoloso mondo dei “miei portieri” uno spazio speciale è riservato al brianzolo Giuliano Terraneo. Nato a Briosco, in Brianza, Terraneo dopo la trafila giovanile tra Seregno e Monza incontrò Gigi Radice che lo portò nel 1977 a vestire la gloriosa maglia granata. Dopo i sette anni a Torino nel 1984 Terraneo approda al Milan. Non sono anni memorabili quelli per il Diavolo. Dopo la parentesi a Milano Terraneo passa alla Lazio nel 1986 e l’anno successivo al Lecce. Proprio a Lecce concluderà la sua carriera nel 1990.
Portiere dallo stile sobrio ed essenziale Giuliano Terraneo coltivava già dalla giovane età la passione per la poesia. Dai racconti di chi l’ha conosciuto di persona, dalle interviste lette sui giornali ecco stagliarsi la figura di un professionista molto distante dal mondo “lustrato” del calcio. Persona di un’umanità semplicemente fantastica e dalla straordinaria sensibilità. Leggere oggi vicende di personaggi di questa levatura umana fa rimpiangere sempre più il passato. Tempi nei quali i valori avevano ancora un senso … dove un ragazzo che giocava tra i professionisti del calcio trovava il tempo, la sera, di scrivere in poesia le sue emozioni. Per questo diciannovenne il “Poeta di Briosco”. Questa parentesi della storia di Terraneo ce la racconta “Alla fine del primo tempo. Appunti di calcio romantico”.
Accadde la prima settimana di settembre del 1987, Terraneo, dopo aver risolto il suo contratto con la Lazio formazione con la quale disputò 38 gare nella stagione 1986-‘87, si ritrovò nei primi giorni di settembre ad essere senza squadra. Contemporaneamente a Manchester, sponda United, dopo che un serio infortunio al ginocchio andò a compromettere la carriera del portiere ed idolo locale Gary Bailey “Il Colosso Biondo”, l’allenatore e manager scozzese Alex Ferguson si mise alla ricerca di un valido sostituto cui affidare la maglia numero 1 dei “Diavoli Rossi”.
I nomi messi in bacheca furono altisonanti: prima il russo Rinat Dasaev e poi il belga Jean-Marie Pfaff. Tuttavia non se ne fece nulla per entrambi: per il russo il problema era l’allora “temibile” “Cortina di Ferro” che rendeva pressochè impossibile qualsiasi tipo di approccio, mentre per il ricciolone belga l’accordo fu impossibile stante la forte volontà del Bayern Monaco di trattenere Pfaff in Baviera come valore aggiunto di una formazione già ottima. Nel mondo del calcio le voci “girano” e così saputo che il Manchester Utd. era alla ricerca di un numero 1 affidabile il procuratore italiano Giuseppe Bonetto prese contatti con Alex Ferguson e per Terraneo si fece concreta la possibilità di trovare collocazione proprio a Manchester.
Detto e fatto la prima settimana di settembre Terraneo volò a Manchester e provò per qualche giorno con i “Diavoli Rossi”. Le cose non andarono male sul campo dove il portiere italiano poteva far valere la sua pluriennale esperienza. Tuttavia del possibile trasferimento non se ne fece nulla.
Ufficialmente a Manchester dissero che il portiere italiano non aveva quella stazza sufficiente a consentirgli di dominare l’area di rigore che, notoriamente, nel calcio inglese, viene grandinata da traversoni che rendono il gioco aereo essenziale nello sviluppo delle gare chiamando in causa spesso e volentieri il portiere di turno. Terraneo con i suoi 182 cm di statura venne, in sostanza, ritenuto non idoneo a sostituire i 188 centimetri di Gary “Colosso Biondo” Bailey. Qualche voce più maligna attribuì, invece, il mancato ingaggio di Terraneo allo stipendio richiesto (circa 150 mila sterline – 350 milioni di lire per un anno di contratto), ritenuto troppo elevato per lo standard inglese di allora, anche considerato che il capitano del Manchester Utd. e della nazionale inglese Bryan Robson percepiva molto di meno (100 mila sterline l’anno). Va considerato che, ai tempi, il calcio italiano e la serie A era al top nel mondo in quanto a stipendi pagati ai pedatori dell’epoca e questo, di fatto, non fu molto favorevole a Terraneo.
Il Manchester Utd di Ferguson si arrangiò alla bene e meglio nella stagione 1987-‘88 alternando senza particolari fortune Chris Turner e Gary Walsh mentre nella stagione successiva Ferguson andò a cercare il suo numero 1 in Scozia portando a Manchester l’ottimo Jim Leighton.
Nella storia di Giuliano Terraneo resterà per sempre la memoria di quell’esperienza con la maglia dei “Diavoli Rossi” addosso, ma l’Inghilterra, “La Perfida Albione”, non è terra che ama i poeti degli altri e così il “Poeta di Briosco” ritorno in patria. Terraneo trovò posto tra i pali del Lecce squadra con la quale disputò le ultime tre stagioni della sua carriera agonistica prima del suo ritiro al termine della stagione 1989-‘90.