Nel 1982 la “cortina di ferro” era ancora di moda e così della nazionale sovietiva che approdava alla fase finale del mondiale in Spagna non si avevano tantissime notizie e i nomi dei calciatori russi più noti erano senza dubbio quelli del centroavanti Oleg Blochin e dei difensori Baltacha e Demianenko. Sorteggiati in un girone dove il primo posto era già prenotato dal Brasile, la nazionale dell’URSS si giocò la qualificazione con la Scozia del milanista Joe Jordan. Squadra materasso del girone la Nuova Zelanda che venne sommersa da 12 reti in tre partite (4 dal Brasile, 5 dalla Scozia e 3 dall’URSS). Alla fine del primo turno, e dopo che lo scontro diretto con la Scozia finì 2 a 2, solo la differenza reti (6 fatte e 4 subite) consentì all’URSS di passare il turno come seconda dietro i brasiliani. Grande parte del merito per questa qualificazione l’URSS la doveva ad uno dei personaggi emergenti di questo mondiale: il portiere Rinat Dasaev. Il portiere russo si dimostrò un’autentica saracinesca e le sue doti acrobatiche consentirono all’URSS di limitare i danni contro i campioni brasiliani.
I vari Zico, Falcão, Junior, Eder & Co. dovettero sudare le proverbiali sette camice per avere ragione dei sovietici. La sera del 14 giugno 1982 a Siviglia passarono in vantaggio a sorpresa proprio i sovietici con una rete di Bal al 33’ del primo tempo che evidenziò, da subito, il punto debole del Brasile versione 1982, cioè il “disastroso” portiere Valdir Peres. I funanboli brasiliani presero allora d’assalto la porta difesa dal lungo Dasaev. Col suo metro e novanta il portiere dell’URSS usciva regolarmente a bloccare tutti i palloni che spiovevano nella sua area di rigore parando tutti i tentativi dei sudamericani con disarmante facilità. A sbloccare la situazione furono due sensazionali prodezze balistiche del “dottor” Socrates al 75’minuto di gioco e del super-cannoniere Eder con una delle sue “bombe” a due minuti dalla fine dell’incontro. Contro i brasiliani le cose andarono ben peggio alla Scozia sconfitta 4 a 1 e alla Nuova Zelanda piegata senza sforzi per 4-0. Così alla resa dei conti le parate di Dasaev risultarono determinanti nel passaggio del turno dell’URSS come seconda forza del girone.
Nella prosecuzione del torneo l’URSS venne sorteggiata in un mini-girone con Belgio e Polonia. La Polonia di Zibì Boniek e Lato sconfisse il Belgio (privo di Jean-Marie Pfaff e con il “vecchietto” Custers in porta) per 3 reti a zero. Quindi l’URSS piegò a sua volta i diavoli rossi ma solo per 1 rete a zero.
Lo scontro finale tra Polonia e URSS del 4 luglio 1982 a Barcellona si chiuse con uno 0 a 0 che consegnò ai polacchi il passaggio alle semifinali in virtù di una miglior differenza reti. Decisive, per mantenere i sovietici in partita sino alla fine, furono ancora una volta le parate di Dasaev. La prima avventura mondiale di Rinat Dassaev finiva così ad un passo dalla semifinale mondiale … ma da quel momento lì in poi, per qualcosa come altri otto anni, andare a segnare un gol al’URSS divenne una vera e propria impresa. Merito di Rinat Dassaev, l’unico e vero … erede di Lev Yashin.