Il 28 maggio del 1978, in preparazione all’imminente Mondiale in Argentina, l’Italia del Ct Enzo Bearzot sfida il Deportivo Italiano. È una gara storica, che mette di fronte la nostra nazionale a un club fondato da immigrati italiani. La partita, tuttavia, non sarà mai annoverata come ufficiale.
In Argentina più di venti milioni di abitanti hanno origini italiane. Un dato incredibile, che la pone al secondo posto a livello globale tra i paesi con più connazionali dopo l’Italia stessa. E, in una Nazione dove il calcio è quasi religione, non poteva mancare una squadra fondata proprio da immigrati del Belpaese. Stiamo parlando del Deportivo Italiano, conosciuto anche come Club Sportivo Italiano. La storia di come è nato il club è davvero interessante e suggestiva. Nel 1950, il direttore del Corriere degli Italiani, Ettore Rossi, organizza un bellissimo torneo tra gli immigrati italiani di Buenos Aires. Vengono formate sei squadre, che portano i nomi dei club italiani: Roma, Ambrosiana, Inter, Genoa, Fiorentina e Sampdoria.
Cinque anni dopo, prendendo i migliori calciatori visti in queste edizioni del torneo, mette su una vera e propria squadra. Inizialmente, il neonato club si chiama ACIA (Associazione calcio italiano in Argentina). Com’è ovvio che sia, la squadra si accaparra presto le simpatie della vasta comunità italiana e inizia ad avere un buon seguito. Nel 1978 cambia il proprio nome in Deportivo Italiano. È il preludio al momento più alto e commuovente della storia del club. L’Italia di Bearzot, infatti, – come scrive Vittorio Cornacchia – si reca in Argentina per preparare il Mondiale del ‘78. La squadra Azzurra è attanagliata dalle critiche per via di alcune prestazioni scadenti che ne hanno caratterizzato il cammino precedente. Nei vari test amichevoli programmati all’arrivo a Buenos Aires, ce n’è anche uno non ufficiale.
L’Italia, infatti, il 28 maggio è attesa ad una sfida molto affascinante contro il Deportivo Italiano in un palcoscenico niente male, come la Bombonera, la casa del Boca Juniors- Ci sono circa 25 mila spettatori sugli spalti della Bombonera, con il tricolore che sventola ovunque a omaggiare entrambe le squadre. Prima della gara, le due compagini si fanno ritrarre in una storica foto comune. Poi è tempo di calcio giocato.
L’Italia di Bearzot disputa una pessima partita. La squadra è priva di idee, non ha una condizione fisica soddisfacente e dà segnali alquanto preoccupanti in vista del Mondiale. Di contro, il Deportivo Italiano, club della serie B argentna, gioca una grande gara, imbrigliando gli Azzurri per tutto il primo tempo e mettendoci cuore e impegno invidiabili. L’Italia, pur con le sue difficoltà evidenti, riesce comunque a creare diverse palle gol ma il portiere dei locali Benitez è strepitoso in più circostanze.
Nella ripresa, Bearzot mischia un pò le carte e gli Azzurri ne beneficiano. L’undici che torna in campo è decisamente più spigliato e fa valore maggiormente la propria classe. Lo stesso Antognoni, stella della Fiorentina, cresce alla distanza nonostante non sia in grandi condizioni fisiche e prende per mano i compagni. Dopo diverse occasioni, sventate sempre con bravura dal portiere, l’Italia passa in vantaggio al 19′ del secondo tempo con Bettega, grazie ad un gesto tecnico d’alta scuola. L’attaccante azzurro riceve un cross dalla sinistra, si libera in palleggio volante dei difensori e finalizza con un colpo di tacco. Tanti applausi e un sospiro di sollievo per l’Italia, che sblocca finalmente l’amichevole con il Deportivo Italiano.
Queste le formazioni scese in campo alla Bombonera:
Deportivo Italiano: Benitez, Bergessio, Martinuccio, Cejas, Redondo (Almeida 52), Della Picca, Valdivia, Alvarez, Viola (Cabrera 62), Diaz, Candau (Rivero 65)
talia: Zoff, Gentile, Maldera (Cabrini 46), Benetti, Bellugi, Scirea, Causio, Tardelli (Zaccarelli 46), Graziani (Rossi P. 46), Antognoni, Bettega. Allenatore Bearzot.
Arbitro: Ducatelli (Argentina).
Chiuso lo storico incontro amichevole tra l’Italia e il Deportivo italiano, le due compagini tornano all’abituale vita. Gli Azzurri prendono parte al Mondiale argentino. Vincono a punteggio pieno il proprio girone, battendo anche per 1-0 i padroni di casa dell’Argentina grazie a Bettega. Tuttavia, nel secondo girone arrivano alle spalle dell’Olanda e si vedono costretti a giocare la finale per il terzo posto. Arriva una sconfitta, in rimonta, contro il Brasile per 2-1. Una spedizione agrodolce per gli Azzurri di Bearzot, che si rifaranno quattro anni dopo vincendo il titolo mondiale in Spagna. Il Deportivo Italiano, invece, dopo diversi anni di seconda serie, ottiene una storica promozione in Serie A argentina nella stagione 1986-‘87. L’avventura nella massima divisione dura un solo anno, a cui segue un’immediata retrocessione.
Nel 2003, il club, denominato El Tano (soprannome dato agli italiani in Argentina), cambia denominazione in Club Sportivo Italiano. Due anni dopo inaugura il suo nuovo stadio, l’Estadio Republica de Italia, con un’amichevole contro il Boca Juniors. Altra curiosità? Nel 1989, prima del suo arrivo alla Fiorentina, Gabriel Omar Batistuta disputa il famoso Torneo di Viareggio in prestito al Deportivo Italiano. Il Re Leone sigla tre gol nella competizione, ma sbaglia il rigore decisivo che condanna gli italiani d’Argentina all’eliminazione dal trofeo ai quarti di finale contro il Torino, poi vincitore della Coppa.