La contesa dell’acca
Mar 17, 2022

Il derby di San Giuseppe del 1950 fu particolarmente sentito. Per l’occasione venne redatta una doppia edizione straordinaria de “La Gazzetta di Schio” che uscì sabato 11 e domenica 12 marzo con una serie di contenuti davvero interessanti, a partire dal  messaggio di benvenuto dello sportivissimo presidente scledense Roberto Plebani.

Benvenuti nella nostra città

“Siate i benvenuti, amici thienesi, perché mai come quest’anno vi abbiamo atteso con impazienza; impazienza di lottare a fondo contro di voi, nostri irriducibili, tradizionali rivali, impazienza di battervi perché questa è la nostra aspirazione, il nostro desiderio più sentito.

La “Gazzetta di Schio” di sabato 11 e domenica 12 marzo 1950

Siamo certi che assisteremo a una cavalleresca competizione nella quale non solo saranno profuse le migliori energie, ma si affronterà l’avversario apertamente, giocando col cuore in gola da ambo le parti, affinché il risultato possa alla fine premiare i più meritevoli, e dare allo sportivo che sostiene la squadra quella meritata soddisfazione che è altresì intimamente legata allo spirito campanilistico delle nostre città ricche di una tradizione secolare nel campo delle attività umane” .

A questo cavalleresco benvenuto segue Il saluto del Pedale Veterano:

“Il nuovo sodalizio (senza tessera)composto soltanto di persone non più nuove di età, ma di cuore sano e giovane, cioè il Pedale Veterano Scledense unitamente ai velocissimi centauri che rompono le scatole al prossimo coi loro tubi di scappamento aperti, mandano tanti auguri alla nostra brava branca sportiva calcistica sperando che tutto vada per il meglio, cioè fanno auguri che, come dice il nostro Toni da Schio, la nostra Associazione sportiva possa fregiarsi di 2 acca, dato che domenica 19 corr. è dovere degli scledensi di fregiare la nostra nuova antenna di un gonfalone con la parola ‘Schio’ scritta con due acca. Auguri e in bocca al lupo!!! ”

Eh, questo Campanile!!!

“Il vecchio campanile di questi paesi

è  una ruota che tiene su la susta(molla)

domenica vengono qua i thienesi

con un vecchio rosicare che non ci frusta

Per  via del campanile subito dico

che ce n’ha uno il duomo di Thiene :

a  Schio San Piero, che é nostro amico,

ce  n’ha due che ci dan grosse pene.

La pena grossa è tutta nell’acca

che Thiene ha messo nel suo nome:

ma domenica al calcio non l’attacca

e vinceremo… ve lo dirò poi come .

Il dì di San Giusepe niente andare

a far due passi  su per il  Castellaro:

c’è Thiene e Schio da sostenere

e  cacciarne dentro almeno un paro(paio).

Il vecchio rosicare tutti ce l’abbiamo!

Nel  campanile attaccheremo sù

un novo gonfalone: ci metteremo

quell’acca che il Thiene vuol per lù (lui).”

Schio,  6 marzo 1950 – Toni da Schio

Il Thiene in quel campionato 1949-‘50 aveva ingaggiato come allenatore-giocatore un altro nome prestigioso, dopo quello del campione del mondo 1938 Luigi Colaussi (1948-‘49) e cioè Sandro Puppo, giocatore protagonista con la maglia della nazionale alle Olimpiadi del 1936. Lo Schio invece aveva come trainer il vicentino Umberto Menti I, fratello maggiore del più famoso Romeo Menti II, ala destra del Grande Torino morto nella tragedia di Superga al quale è intitolato lo stadio di Vicenza. Ebbene, el sior Berto, come veniva chiamato amichevolmente nella nostra provincia, è stato un Uomo del calcio che dedicò tutta la sua vita e con grande passione, a questo sport, ma poco ricordato a livello nazionale nonostante la sua carriera nel ruolo di ala sinistra in prestigiose squadre e poi d’allenatore.

Schio 1949-’50: allenatore “Berto Menti,” Strobbe, Rossi, Menti Guido, Cremonese, Andrighetto, Marchioro, Romagnolo, Nodali, presidente Plebani, Formaggio, Pozzolo, Fioraso

Mi preme solo sottolineare che in Wikipedia, enciclopedia libera, c’è la lista dei club che Berto Menti allenò, ma è incompleta perché tra queste squadre mancano sia Schio, sia il Thiene condotte in varie stagioni. Questo solo per dire che ciò che viene riportato in internet non è sempre fonte completamente attendibile. Ma bando al romanticismo. Come finì il derby di San Giuseppe del 1950 per il TIENE?

Il Thiene nella stagione 1949-’50

Purtroppo, 2 a zero per lo SCHHIO, come aveva previsto il poeta Toni, che perciò cucì nell’ideale gonfalone issato in duomo entrambe le H.

Ma se andiamo negli annali a riguardarci l’incontro dell’annata successiva scopriamo che la città rivale di THHIENE, con la colomba della pace sulle insegne, riprese oltre  la propria Hanche quella di SCIO nel derby di rivincita.

Ma di ciò parleremo in qualche altro articolo.

Giuseppe (Joe) Bonato

Condividi su: