Il Thiene stava in trepida d’attesa, sperando in una battuta d’arresto della Marosticense in quel di Breganze o di Rosà. A tre partite dalla fine, anche lo Zanè due punti sotto, sperava la stessa cosa o che almeno la capolista perdesse una delle due giornate prima dello scontro finale diretto (Zanè-Marosticense) all’ultima di campionato, magari per batterla in casa per andare a pari punti e giocarsi lo spareggio in campo neutro. Ebbene, alla terzultima di campionato, la Marosticense batté il Breganze per 2 a 1 e vinsero anche Zanè e Thiene: Marosticense 40, Zanè 38, Thiene 37. La classifica era immutata a due gare dal termine. Le partite nella penultima di campionato furono: Thiene – Fiamma Artolozzi; Asiago Altopiano – Zanè ; Marosticense – Rosà. Andando a quel giorno fatidico, il Thiene stava battendo agevolmente al “Miotto” la propria avversaria, mentre la Marosticense, che era in vantaggio sul Rosà per 1 a 0, stava con l’orecchio teso nell’attesa d’avere notizie dai suoi emissari concentrati sul risultato Asiago Altopiano- Zanè, match che si giocava allo stadio “Zotti”.
Ebbene, i giocatori di Marostica ottennero la vittoria per 1 a 0 sul Rosà, ma a fine gara rimasero tutti in campo senza andare negli spogliatoi perché attendendo con ansia, assieme allo staff e ai tifosi, il risultato di Asiago. Era l’ultimo esito che a loro interessava, perché il Thiene pur vincente era ormai fuori dai giochi a 39 punti: la Marosticense stava a 42 a tre lunghezze di distanza a una partita dalla fine. Se lo Zanè avesse invece vinto ad Asiago sarebbe andato a 40 punti e poi in casa avrebbe atteso la Marosticense per l’ultima di campionato; partita dove Zanè avrebbe dato l’anima per vincere e arrivare a 42 per poi andare allo spareggio. E invece, quando Toni Lunardon, il barbiere, uscì dal bar vicino allo stadio entrando in campo e gridando a squarciagola che lo Zanè aveva perso lo scontro con i Cimbri dell’Altopiano, si scatenò l’inferno. In pochi secondi la felicità fu totale: la Marosticense era matematicamente vincitrice del campionato con una giornata di anticipo.
Così la festa iniziò e continuò fino ad ora tarda, ricominciando il giorno dopo e proseguendo per l’intera settimana. La serate, più che dagli allenamenti, furono occupate dai festeggiamenti con i vari imprenditori della zona che erano particolarmente vicini alla squadra. Furono serate meravigliose che rievocarono i momenti significativi di quel magnifico e irripetibile campionato; dai derby vinti, ai momenti più difficili dove i protagonisti avevano dovuto stringere i denti sacrificandosi per raggranellare i punti. Tutti comunque erano concordi nel riconoscere che oltre alla carica data dall’allenatore, dai dirigenti, dai collaboratori e dalle capacità tecniche dei singoli, la forza principale di quella compagine fu l’amicizia e lo spirito di squadra che indussero a perseguire lo scopo; un sacrificio che non tutti i giovani e meno giovani a quei tempi erano disposti a fare.
L’ultima partita, contro lo Zanè, non ebbe storia. La squadra era ancora in festa per il primo posto aritmetico e lo Zanè volle dimostrare di non essere inferiore alla prima della classe. Zanè vinse per 3 a 0, ma per l’allegra brigata della Marosticense il campionato era già finito dalla settimana prima. Nelle finali per il titolo regionale di Prima Categoria le partite furono giocate con la squadra in totale rilassamento. La Marosticense capitolò contro il Vedelago in trasferta per 2 a1 e in casa non andò oltre alla 0 a 0 e quindi fu eliminata. La stagione era finita. Seguirono altre feste e cerimonie ufficiali con consegna di medaglie ricordo da parte delle autorità comunali, brindisi e cene con i tifosi. A giugno, tutto finì nell’attesa di ricominciare con il nuovo campionato nella categoria superiore. Ebbene, ho scritto nella premessa che anch’io mi sento partecipe indirettamente in questa bella storia della Marosticense. Perciò volevo dare anche un mio punto di vista di giocatore del Thiene. In quel campionato, a causa del maltempo, il Thiene giocò la partita di recupero a Marostica il 12 aprile del 1971 che era il giorno di Pasquetta. Venimmo sconfitti e rimanemmo al palo, fermi con 27 punti in classifica, mentre gli avversari incrementarono il bottino andando a 35 punti cioè a ben 8 lunghezze di differenza dal Thiene. Ebbene, da quella sconfitta in poi il Thiene inanellò, grazie anche all’inserimento di un drappello di esordienti, tra i quali il sottoscritto, sulle rimanenti 7 partite di campionato, 7 vittorie consecutive sommando un punteggio pieno di ben 14 punti. L’ultima gara la andammo a giocare a Montecchio Maggiore battendolo per 4 a 0. Per la cronaca, il quarto e l’ultimo gol di quella stagione lo segnai io in zona Cesarini.
Noi del Thiene avevamo recuperato in sostanza 7 punti sulla Marosticense che realizzò 3 vittorie, 3 sconfitte ed un pareggio per un totale di 7 punti su 14. La Marosticense vinse il torneo con un solo punto di scarto: Marosticense 42 punti; Thiene 41; Zanè 40. Rimane per noi del Thiene un solo rimpianto: bastava che a Pasquetta avessimo pareggiato che la classifica finale delle prime due squadre classificate si sarebbe invertita e quel campionato sarebbe stato nostro. Ma torniamo a onorare il merito di quei giovani giocatori avversarie a la Marosticense sugli scudi. Sono passati oramai 50 anni da quel l’irripetibile campionato di Prima Categoria 1970-‘71.
Alcuni dei protagonisti rossoneri marosticensi giocarono ancora qualche anno nella società della Città murata. Altri cambiarono squadra ed ebbero nuove esperienze calcistiche. Qualcuno, purtroppo, nel frattempo è prematuramente scomparso. Quel meraviglioso gruppo di giocatori, però, continua ancora oggi a ritrovarsi periodicamente, per rinnovare il ricordo di un’annata favolosa trascorsa assieme e soprattutto a mantenere viva un’amicizia nata indossando la storica casacca di una volta; quella rossonera che garrisce al vento sui Castelli di Marostica, sopra la Piazza degli Scacchi e che continua a legarli indissolubilmente.
Giuseppe (Joe) Bonato