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Come calciatore Gianni Di Marzio non ha sfondato, anche se i numeri erano buoni, infatti in sole tre presenze con la maglia dell’Ischia realizzò due gol. Solo una stagione 1962-’63 poi quattro anni dopo ebbe inizio la sua carriera da allenatore, prima come vice nell’Internapoli poi allenando le giovanili del Napoli ed infine fece il suo esordio con la Nocerina.
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Gli bastarono quattro stagioni per fare il suo approdo in serie A con il Catanzaro, nel primo anno in Calabria perse lo spareggio contro il Verona ma l’anno dopo salì in massima serie.
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Gli ottimi risultati a Catanzaro gli permisero di allenare la panchina della sua squadra preferita, della squadra della sua città, il Napoli (foto a fianco); con gli azzurri conquistò il quinto posto e perse una finale di Coppa Italia contro l’Inter.
Al Catania approda nella stagione 1982-’83 portando i siciliani in serie A, per lasciare poi il posto a Giovan Battista Fabbri. L’ultima esperienza in panchina è con il Palermo nel ’92 poi l’avventura da dirigente.
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Non si sa per quale motivo, i consigli di Gianni Di Marzio sono stati quasi sempre ignorati, soprattutto con la Vecchia Signora: il napoletano durante una partita dello Sporting Lisbona aveva notato la classe e la tecnica incredibile di Cristiano Ronaldo, allora coperto in squadra da un tale Ricardo Quaresma.
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Clamorosamente la società decise di non seguire le dritte di Di Marzio e si lasciò sfuggire un grande talento.
Nel 2005 invece, nel Mondiale Under 20 Di Marzio notò Lionel Messi, ma l’argentino era già fedelissimo alla squadra catalana.
Pietro Freda