Coppa Intercontinentale 1968. Il grande Manchester di Charlton, Law e Best a cui vanno tutti i favori del pronostico va a Baires a difendersi con le unghie e coi denti contro l’Estudiantes. I biancorossi di Verón sono una vera rivelazione, hanno vinto il loro primo campionato argentino e subito si sono affermati anche nella Copa Libertadores. Il match premia proprio l’Estudiantes che si passa con una rete di Marcos Conigliaro su calcio d’angolo. Nonstante la continua pressione, gli attacchi argentini sul terreno della Bombonera pieno di buche non approdano ad altro.
Il match diventa nervoso, Nobby Stiles e Bilardo se le danno di santa ragione e il pareggio di Sadler è annullato per fuorigioco. Nel finale viene espulso lo stesso Stiles per offese all’arbitro, il paraguaiano Miranda. Il ritorno a Manchester è corretto, almeno nel primo tempo. Verón porta clamorosamente in vantaggio gli argentini già al settimo minuto, poi il portiere Poletti si esalta contro i continui attacchi inglesi. Nella ripresa il gioco si fa duro, Medina e Best sono espulsi dopo essere venuti alle mani.
Tardivo e inutile il pareggio di Morgan. La Coppa è ancora argentina. L’uomo in più. Padre di Juan Sebastian Veron, Juan Ramón era il fuoriclasse di una squadra di faticatori e interdittori, votati al sostegno del suo genio.
Soprannominato La Bruja (la strega), debutta nel 1962 con la maglia dell’Estudiantes di La Plata, sua città natale, dove gioca per 10 anni, vincendo tre titoli nazionali e tre Coppe Libertadores; trasferitosi al Panathinaikos, in Grecia, vi resta due anni vincendo uno scudetto; torna in Argentina, ma l’anno successivo si trasferisce ai colombiani dell’Atlético Junior, dove vince un altro titolo nazionale. Si ritira nel 1981 sempre con la fedelissima maglia dell’Estudiantes.