Ci sono partite che senti battere, ancora oggi, dentro di te. Ci sono notti che non importa che tu fossi allo stadio o davanti alla tv, che avessi 25 anni oppure 13. Te le ricordi, alla perfezione, minuto per minuto.
Ci sono momenti che profumano inesorabilmente di Anni 90, quelli delle magliette da calcio incredibilmente larghe ma meravigliosamente belle, che ti fanno venire una nostalgia tutta autunnale. Il freddo, il buio, metà settimana, la Champions League. Ronaldo e Baggio con la maglia dell’Inter. No, quella sera l’Inter non ha conquistato nessun trofeo, il 25 novembre non è una data entrata nella storia nerazzurra come il 22 o il 27 maggio. Lo ha voluto ribadire l’Inter sul proprio sito con una news dal titolo eleoquente: “Anniversario esatto di quella magica notte: Inter-Real si giocherà il 25 novembre, proprio come nel 1998”. Ma quella sera l’Inter di Gigi Simoni ha regalato ai tifosi nerazzurri gioia e stupore, sogni e gloria, felicità pura e semplice.
Era il 25 novembre 1998, proprio come è oggi, 25 novembre, il nuovo scontro tra Inter e Real Madrid. L’ultimo incrocio a San Siro fu proprio quella sera, sempre nel girone di Champions League, sempre dopo una vittoria spagnola all’andata. Vincere per cancellare la sconfitta e proseguire il cammino, vincere perché di fronte c’erano i campioni d’Europa in carica, vincere perché era l’Inter di Ronaldo, di Zamorano, di Baggio entrato nella ripresa, senza codino ma sempre divino.
Non andiamo troppo per le lunghe, ci sono le foto e le immagini che parlano da sole e trasmettono vibrazioni che si percepiscono ancora oggi. Quelle tremanti di Zamorano, ex di turno, lestissimo a deviare il tiro di Ronaldo e a fare 1-0, per un’esultanza tutta nerazzurra, di cuore, sotto alla Nord. Poi il pareggio di Seedorf, in gol anche all’andata, a gelare i bollenti spiriti di un San Siro ispirato più che mai nello spingere i nerazzurri verso l’impresa.
Poi l’ingresso di Baggio Roberto, al 68′, a formare quel tandem incredibile con Ronaldo, due dei migliori giocatori di tutti i tempi, lì, assieme, in nerazzurro, contro il Real campione. Ispirato, con la voglia di trascinare, il numero 10. Ma aiutato anche dalla spinta furiosa dei compagni, del Cholo Simeone su tutti, testardo nell’andare all’assalto fino alla fine.
Minuto 86′: percussione di Diego Pablo, scambio con Baggio, serie di rimpalli e destro di Roberto, in un momento quasi da Mondiale ’94. Illgner va giù, tocca di piede la palla che si infila, però, sotto la traversa. Tripudio, la maglia che vola via, i compagni che fanno scatti da centometristi per andare a sommergere Baggio. Colonnese, in gran corsa, si butta a terra, di schiena, proprio sotto alla Curva Nord. Gioia pura.
Poi Baggio va in difesa, recupera palloni, non è domo. Si procura un rigore che l’arbitro Merk incredibilmente non concede. Ma quella è una serata che nessuno può rovinare. La ciliegina la mette sempre lui, Baggio: dribbling a tu per tu con Illgner, palla in buca.
Corsa prima verso la bandierina, poi verso la porta. Ci finisce dentro, Baggio, spinto da Simeone. Ed è lì che vengono scattate le foto che più ricordiamo: tutta la squadra dentro alla porta del Real Madrid, sotto alla Nord, abbracciati e pieni di gioia. Una felicità nerazzurra per un 3-1 indimenticabile, in una notte che sembrava diventare un incubo e fu trasformata in un magico sogno da un calciatore magico, da una squadra baciata dalla grazia dei fenomeni e sorretta da uno spirito che ancora oggi ci fa ricordare, con gioia, quella serata. Inter-Real Madrid 3-1.