C’era una volta il Milan brasiliano. Niente polacchi o spagnoli, l’anima rossonera era un inno alle churrascherie, alla lambada e al carnevale. E Sergio Claudio dos Santos, da tutti detto Serginho, era uno dei suoi alfieri. Un terzino formato eurostar, che ben presto – per le sue straordinarie doti atletiche – fu ribatezzato “Concorde”. D’altronde, con un passato da centometrista alle spalle (da ragazzo sembrava preferire l’atletica leggera al calcio e ha fatto corsa fino a 21 anni, iniziando tardissimo la sua carriera di calciatore), il ruolo di Serginho non poteva che essere quello di esterno, capace di coprire tutta la fascia con eccezionale velocità, sia in chiave difensiva che offensiva. Una testimonianza su tutte.
Alla tv di casa, alla domanda su chi fosse il calciatore più rapido da quando esiste il centro medico del Milan Tognaccini non ha mai avuto dubbi: “Il calciatore più veloce della nostra storia è sicuramente Serginho, in campo e anche fuori. Era il primo a cambiarsi ed andare a casa”.
Giunto in Italia ventottenne (il Milan lo acquistò dal San Paolo per 18 miliardi delle vecchie lire), Serginho mostrò immediatamente doti eccezionali, e non soltanto sul piano atletico: il buon piede, la precisione nel cross e la capacità di saltare sistematicamente l’uomo nell’uno contro uno ne hanno fatto una pedina insostituibile nello scacchiere tattico rossonero per 9 anni. L’immagine che resterà per tanto tempo ancora nella memoria dei tifosi rossoneri, è il 6-0 inflitto all’Inter nel derby dell’11 maggio del 2001: in quel occasione Serginho esibì una delle prestazioni migliori della sua carriera siglando l’ultima marcatura milanista e fornendo ben tre assist ai compagni di squadra. Un vero e proprio exploit personale, insomma, in uno dei derby più entusiasmanti della storia milanista.
Con la maglia rossonera Serginho ha vinto due Champions League (2003 e 2007), altrettante Supercoppe Europee, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e un Mondiale per club. Uno dei pochi rimpianti dell’esperienza italiana di Serginho è sicuramente la mancata conquista di uno scudetto. Una curiosità sui nove anni di Milan per Serginho. Il talento sudamericano è sempre riuscito a dare il meglio di sè nel mese di maggio. L’11 maggio 2001 è stato grande protagonista nello 0-6 del “derby”.
Due anni più tardi, nel 2003, pose il suo decisivo contributo sulla vittoria della Champions League segnando il primo calcio di rigore milanista contro la Juventus, e tre giorni più tardi realizzò una doppietta nel 4-0 rifilato alla Roma nella finale di Coppa Italia. Dopo aver appeso le scarpette al chiodo Serginho ha fatto l’osservatore in Brasile per il Milan ma due anni fa raggiunse Leonardo in Turchia, sulla panchina dell’Antalyaspor ma fu un’avventura breve. Dopo aver ottenuto tre vittorie in 13 partite entrambi lasciarono il club turco.