JPB e PSG
Set 11, 2021

L’attore Jean-Paul Belmondo si è spento nella giornata di lunedì 6 settembre, all’età di 88 anni. Tra i più noti protagonisti del cinema francese, Belmondo ha raggiunto il successo nel 1960 con i film di Godard, ma l’attore vanta anche un forte – e particolare – legame con il Paris Saint-Germain. Belmondo non fu solamente tifoso del club parigino, ma la sua storia si lega a doppio filo a quella della società, perché lo stesso attore contribuì alla fondazione nel 1970 e al rilancio del progetto – dopo una serie di problemi – nel 1973. A raccontare la storia è la rivista So Foot, che in un lungo articolo ha ripercorso le fasi che hanno portato alla nascita del club nel quale oggi militano Messi, Neymar e Mbappè. A cominciare dalla passione calcistica di Belmondo, che da bambino seguiva il Racing e lo Stade Français, club militanti nelle serie francesi inferiori. Con la rinuncia del Racing Club all’iscrizione al campionato, si rese addirittura necessaria la realizzazione di un progetto serio affinchè Parigi potesse vantare un club nelle massime divisioni calcistiche del Paese. Così la Federazione francese si mosse in prima persona e raccolse 66mila pareri positivi – grazie a un sondaggio sui giornali – per l’istituzione di un nuovo club.

In azione come portiere in una partita del 1965

Nacque così il Paris FC, una squadra senza giocatori e iscrizione al campionato e che aveva bisogno di un’affiliazione o di rilevare un titolo sportivo altrui, per poter prendere parte a un campionato professionistico. Nel 1970 – come ricordato nell’articolo di “Calcio e Finanza” – si presentò l’occasione giusta: lo Stade Saint-Germain aveva conquistato da poche settimane la promozione nel campionato cadetto. Nacque così la prima versione del Paris Saint-Germain, anche grazie alla sottoscrizione e ai versamenti di 17mila soci, tra i quali figurava proprio Jean-Paul Belmondo.

Belmondo al “Parco dei Principi” con Natty Tardivel, con la quale è stato sposato dal 2002 al 2008

Fu la Gazzetta Ufficiale del 27 agosto 1970 a ufficializzare la nascita del Paris Saint-Germain Football Club. E come in ogni matrimonio che si rispetti, le cose andarono subito alla grande e la società conquistò la promozione in prima divisione. Tra questi c’era ancora Jean-Paul Belmondo: secondo un altro socio, il produttore discografico Charles Talar, l’attore avrebbe versato 3000 franchi; Daniel Hechter, invece, sostiene che Belmondo sia arrivato a investire addirittura 100mila franchi, che gli sono stati rimborsati dopo la stabilizzazione del club in Ligue 1.

Il Psg nel 1970, anno della sua fondazione

Belmondo non rimase a lungo all’interno del club perché “era un impegno non era più compatibile con la mia carriera cinematografica”, raccontò anni dopo in un’intervista. Inoltre, nel 1976, Belmondo allentò il suo rapporto con il club dopo il licenziamento del primo allenatore del “nuovo” Psg, Just Fontaine.

L’uomo rimase comunque molto legato al Psg: Alain Cayzac, dirigente e poi presidente del club tra il 1987 e il 2008, ha raccontato che “J-PB voleva sempre venire al Parco dei Principi, anche quando non era ufficialmente invitato. Sentiva che quella era la sua squadra, che andare allo stadio era un modo per rimanere legato alle passioni della sua infanzia, quindi di rimanere giovane”.

Ma dopo una stagione in cui si raggiunse la salvezza, nuvole nere iniziarono ad oscurare il futuro del Psg. Per onorare i suoi impegni finanziari, la città voleva che l’entità sportiva si attenesse al suo nome originale, il Paris Football Club, e che abbandonasse il suo elemento Sangerman. Lo scontro portò a una scissione: da una parte il Paris FC – che si tenne il titolo sportivo e la possibilità di giocare al Parco dei Principi – e dall’altra il Paris Saint-Germain, che invece mantenne i colori sociali rossoblu ma fu costretto a ripartire dalla terza divisione. Probabilmente il “vero” Psg è nato quindi il 13 marzo 1973 a Corbeil-Essonnes, periferia sud di Parigi. Un nuovo progetto portato avanti dallo stilista Daniel Hechter permise al club di risalire la corrente, anche grazie ai cospicui versamenti di alcuni investitori.

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