Se la ricordano tutti quella sera magica per Bari e non solo. Due ragazzini della Primavera che giocano titolari in serie A contro l’Inter e la battono con due gol capolavoro, uno più bello dell’altro. Uno si chiamava Antonio Cassano, l’altro era Hugo Enyinnaya. E se Fantantonio, nel bene e nel male, la sua carriera l’ha avuto, anche le sue soddisfazioni, quel ragazzo nigeriano che giovanissimo si rivelava al mondo del calcio, è rimasto a quella serata da sogno. Ugochukwu Michael Enyinnaya è nato a Warri, in Nigeria, l’8 maggio 1981. Un attaccante molto veloce e molto precoce per la sua età tanto che dopo la trafila nelle giovanili del suo paese viene portato in Belgio dal Molenbeek che lo fa esordire nella serie B belga dove si mette subito in evidenza, nonostante la giovane età, segnando 6 gol in 20 partite.
Attirando così le attenzioni del Bari. Il ds del Bari Carlo Regalia lo porta in Puglia e lo fa giocare nelle giovanili del club barese insieme ad un certo Antonio Cassano, aggregandoli di tanto in tanto alla prima squadra. Esordisce in serie A, per pochi minuti, il 17 ottobre contro il Torino. Ma sarà il 18 dicembre 1999 la sua serata, a pochi giorni dal Natale. Nel Bari c’è una “moria” di attaccanti, i titolari Yksel Osmanovski e Phil Masinga, sono indisponibili.
Fascetti decide di mandare allo sbaraglio contro l’Inter di Vieri e Baggio, allenata da Lippi, i due attaccanti della Primavera: Cassano ed Enyinnaya. Saranno proprio loro i protagonisti della serata. Non passano nemmeno 7 minuti che Hugo prende palla sulla trequarti interista, vede Peruzzi leggermente fuori dai pali e scaglia un gran tiro che si insacca imparabilmente facendo esplodere il San Nicola. Vieri pareggerà poco dopo ma nel finale sarà Cassano a stupire ancora con un altro gol capolavoro che mette i nerazzurri ko. Il giorno dopo la doppia prodezza che ha matato l’Inter tutti parlano della nuova coppia gol nata a Bari.
Cominciano a volare cifre astronomiche di calciomercato, i principali club se li contendono. Cassano strappa un contratto con una big, la Roma, Enyinnaya invece resta a Bari vittima anche di continui piccoli acciacchi che ne limitano la continuità e la crescita. Gioca poco, segna anche meno. Il Bari retrocede e lo dà in prestito al Livorno, sempre in serie B. Anche in Toscana i problemi di Hugo restano. Solo 2 gol in 17 gare. Nel 2004 fece un’esperienza in Serie C1 con il Foggia, ma anche stavolta i risultati non furono soddisfacenti tanto che a fine stagione il Bari non gli rinnovò il contratto lasciandolo disoccupato. Enyinnaya prova a cambiare aria, va in Polonia: Górnik Zabrze, Lechia Zielona Góra e Odra Opole dove racconterà di essere stato vittima di episodi di razzismo con lancio di banane dagli spalti. Torna in Italia. Tenta di trovare spazio in serie B, chiede un ingaggio al Frosinone ma senza risultati. Si accontenta delle serie minori dilettantistiche, Anziolavinio, Meda e Zagarolo. Gene Gnocchi lo invitò qualche volta al suo “Gnok Calcio Show” su Sky: “Cassano? Non lo sento da tanto tempo…”.
Così il nigeriano oramai diventato uomo si è raccontato una volta a Repubblica: “Pensavo che dopo quel giorno contro l’Inter nulla sarebbe stato più come prima. Anche perché prima nella mia vita aveva fatto davvero tutto schifo. Avevamo segnato io e Antonio Cassano. Dicevano che lui sarebbe diventato come Maradona, io almeno ero convinto di diventare come Careca”. Enyinnaya vicino ai 40 anni deluso dal calcio appende gli scarpini al chiodo, e dice addio anche all’Italia tornando in Nigeria.