Mani basse
Dic 6, 2022

Ci sono giocatori che lasciano il segno non sempre e non solo strettamente per il calcio giocato. Esempi fulgidi come Gascoigne, Vinnie Jones e tanti altri un po’ troppo bad boys. Poi ci sono anche quei calciatori come Rachid Neqrouz un po’ meno noti che hanno sgomitato, nel vero senso della parola, nel calcio detto di provincia ma che poi tanto provincia non è trattandosi in questo caso di Bari. Passato alla storia del calcio nostrano per episodi un po’ marginali al calcio. Dalla palpatina a Pippo Inzaghi, ricordata da Superpippo proprio nei giorni di quarantena da coronavirus in una diretta social con Vieri. Ma è stato anche colui che duellò con Del Piero al San Nicola pochi giorni dopo la morte del padre di Pinturicchio.

Nel Bari con il povero Phil Masinga

Ma il difensore marocchino seppe anche costruirsi una carriera di tutto rispetto nel Bari che lottava strenuamente per stare in serie A. Fine ingloriosa visto l’arresto nel 2004 per aver distrutto un pub il cui gestore aveva rifiutato di dargli da bere. Neqrouz è stato un difensore marocchino classe ’72. Dopo aver cominciato in patria la sua carriera di giocatore è arrivato in Europa, per la precisione in Svizzera, vestendo per quattro campionati la maglia dello Young Boys. Nel 1997 lo prende il Bari di Matarrese che in quegli anni ha visto tra gli altri Mancini, Masinga, Ingesson e poi Zambrotta fino a Cassano. Ci resterà per tutto il resto della sua carriera, fino al 2003, con 159 presenze e 6 reti, alcune di pregevole fattura. Con i biancorossi sarà anche capitano dal 2000. Con la maglia della sua nazionale, il Marocco, ha giocato anche i mondiali di Usa ‘94 e Francia ‘98.

Lo ha ricordato lo stesso Superpippo in video-call con Vieri. “Fu un’esperienza devastante – anche se col sorriso sulle labbra a tanti anni di distanza – Lui mi viene vicino, alla prima palla mi dà una botta sui co…oni. Mi giro e faccio: ‘ma stai scherzando?’ A fine primo tempo sono andato da Lippi e gli detto: ‘Tirami fuori, se no gli do una gomitata’ perché non avevo preso palla per quanto mi ero innervosito. Mi dissero che lui lo aveva già fatto con altri ma io non me lo aspettavo”. Neqrouz dette anche altro a Inzaghi.

Nel Marocco

Le immagini restano scolpite e ancora virali sui social video con il difensore biancorosso che ad un certo punto, prima di un calcio d’angolo, palpeggiò il sedere di Inzaghi durante la mischia. Superpippo ha raccontato anche di essersi preso la sua personale rivincita: “Quando ci fu la partita di ritorno a Torino, parlai con Montero e lo caricai a dovere. Al primo calcio d’angolo sento ‘bumburubum’ e vedo Neqrouz a terra…”.

La celebre palpata a Pippo Inzaghi

La versione di Rachid. Raggiunto dal sito ilgallettoweb.it Neqrouz ha detto la sua: “Se ne è parlato tanto di quell’episodio, non l’ho fatto con cattiveria. Inzaghi era fortissimo, segnava sempre e allora ho cercato di innervosirlo in tutti i modi possibili”. L’episodio con Inzaghi un po’ lo segnerà e forse non ne staremo qui a parlare. Ma Rachid è stato un buon difensore. Di quelli arcigni, che sanno lavorare di mestiere, marcatore forse un po’ all’antica, ruvido, non eccellente tecnicamente. Ci metterà un po’ a capire i movimenti del calcio italiano ma si farà rispettare con tutti i migliori bomber che in quell’epoca, da Batistuta e Ronaldo il Fenomeno passando per i vari Crespo, Inzaghi, Del Piero, popolano il campionato di serie A. Un buon piede, in grado di fare gol di fattura come col Verona con una bomba a volo da trenta metri che si infila nel sette o col Piacenza con un gesto simile. Altri due episodi segnano indirettamente la carriera italiana di Neqrouz. Uno ha come protagonista Alessandro Del Piero. Correva il 18 febbraio 2001. Da pochi giorni il padre di Alex si era spento dopo una malattia. Pinturicchio partiva dalla panchina al San Nicola.

Rachid Neqrouz lotta con Zizou Zidane
Con Ronaldo, il Fenomeno

All’inizio della ripresa l’allora tecnico bianconero, Ancelotti lo mandò in campo per sbloccare lo 0-0. Detto-fatto. Del Piero prese palla sulla tre quarti ed entrato nell’area del Bari fece secco con un gran dribbling proprio Neqrouz prima di battere Gillet in uscita ed esultare di rabbia. Ma Neqrouz sarà anche protagonista, stavolta più diretto di una scena disperata: piegato a piangere per cinque minuti quando l’arbitro gli fischia un rigore per un fallo, per molti ma soprattutto per lui, inesistente su Francesco Totti in un Bari-Roma.

Il tutto prima di alzarsi solo per invocare l’aiuto di Allah. Sono tanti gli episodi che raccontano di un Rachid abbastanza irascibile. Su di tutti l’arresto nel 2004 per danneggiamento di un bar e resistenza a pubblici ufficiali, sul lungomare di Bari, dopo che il barista alle cinque del mattino si era rifiutato di servirgli da bere. Al termine di un Lecce-Bari, racconta Goal.com, insegue alcuni giocatori salentini fin sotto la curva per farsi giustizia dopo presunte frasi razziste pronunciate contro di lui. Nel 1999, nonostante fosse convalescente dopo un grave infortunio, Neqrouz insegue per le vie di Poggiofranco un ladro che gli aveva rubato l’auto. Rachid nella sua carriera barese ha vissuto gioie e dolori anche fuori dal campo, come la perdita di un fratello morto in un incidente tragico travolto da un treno. Ma anche soddisfazioni. Il figlio Cristian, rimasto in Italia, gioca a calcio, centrocampista, e ha militato anche nel Monopoli sognando un giorno di prendere la maglia del papà nel Bari. Intanto lui lo guarda dal suo Marocco dove fa l’allenatore e recentemente si è visto anche intitolare un piccolo stadio cittadino.

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