Un talento che si è messo in evidenza nel Catania arrivando all’azzurro di Napoli e Italia
Ago 10, 2021
Mascara nel Palermo

Un sogno che si avvera, partendo dal basso, lottando e migliorando anno dopo anno. La grande occasione che arriva e che ti sei guadagnato. Forse non ha avuto il tempo per godersela Giuseppe Mascara per tutti Peppe arrivato nel calcio dei grandi un po’ tardi quando forse la parabola discendente della sua carriera era agli inizi. Partito da Comiso con un sogno nel cassetto proprio nella sua Sicilia si è realizzato, col Palermo prima e soprattutto col Catania poi per arrivare all’azzurro della Nazionale, per one night stand e all’altro azzurro, quello del Napoli. Nemmeno il tempo di gustarsi la platea del grande calcio e la vetrina della Champions che arrivò già il tempo dei titoli di coda ma a testa alta.

Mascara è nato a Caltagirone, in Sicilia, il 22 agosto 1979. Ha giocato come attaccante arrivando in serie A agli inizi degli anni 2000 fino a raggiungere, anche se solo per una volta, la Nazionale. In attacco è stato un giocatore versatile, capace di ricoprire più ruoli, soprattutto sugli esterni e in veste di rifinitore, all’occorrenza anche di punta. Dotato di una grande tecnica, controllo di palla e visione di gioco, ha fatto dei bellissimi gol, uno che ricordano in molti, in un derby Palermo-Catania, con un tiro quasi da centrocampo e un paio di perle contro l’Inter.

Mascara nel Catania

Dal 2002 è sposato con la beneventana Ramona Taiani, conosciuta durante la stagione ad Avellino, con cui ha avuto quattro figli: Marcello, Francesco, Nicolò e Leonardo. Cresciuto calcisticamente nel Comiso, squadra della cittadina in provincia di Ragusa dove viveva da piccolo, Mascara inizia la sua carriera nel Ragusa, poi si trasferisce in Campania: Battipagliese, Avellino e Salernitana.

Sempre nel Catania, in occasione del derby contro il Palermo

Si mette in evidenza, segna e fa segnare. Lo nota per primo il Palermo che lo richiama in Sicilia, nonostante le difficoltà di due anni in serie B, Mascara si conferma a certi livelli. Va al Genoa, poi la prima esperienza a Catania, la parentesi col Perugia, ma una costante di rendimento che lo porta alla definitiva maturazione nella sua seconda e stupenda avventura con la maglia rossoblu del Catania: 235 partite, sessantuno gol segnati in sei stagioni e mezzo, diventando un vero idolo del Massimino. Mascara piazza alcune perle, il già citato gol al Palermo, alla Favorita, in un 4-0 rimasto scolpito nella mente dei tifosi del Catania e la ciliegina sulla torta di un tiro beffardo quanto bello che da centrocampo o quasi, sorprende Amelia tra i pali rosanero. E poi due gioielli contro l’Inter, il primo a San Siro nel 2006 con una parabola simile a quella contro il Palermo ma calciata da posizione molto più defilata e che beffa Julio Cesar; portiere brasiliano che sarà ancora vittima del piede fatata di Mascara, qualche anno dopo, 2009-‘10, l’Inter post Triplete affonda al Massimino e a firmare la rete che suggella la rimonta ci pensa con un rigore alla Panenka, col cucchiaio, proprio Mascara.

Con la maglia del Napoli

Marcello Lippi, allora ct della Nazionale italiana non è insensibile alle prodezze di Mascara con la maglia del Catania. Decide allora di convocarlo e il 6 giugno 2009, a 29 anni, Peppe esordisce con la maglia azzurra nella partita amichevole Italia-Irlanda del Nord (3-0) disputata a Pisa; si tratta del primo giocatore del Catania a giocare con l’Italia maggiore. Mascara gioca titolare nel tridente con Giampaolo Pazzini e Giuseppe Rossi a cui serve l’assist per il gol. Ma la presenza non avrà seguito in azzurro. L’azzurro però è nel destino di Mascara. Il 12 settembre 2011 segna, ancora in maglia rossoblu, contro il Parma su rigore, quello che sarà l’ultimo gol con il Catania (sono 61 in 235 partite fra campionato e Coppa Italia). Il Napoli cerca una punta di scorta e così, tra mille tira e molla, l’ultimo giorno del mercato di gennaio 2012, a 32 anni, Mascara firma per il club partenopeo lasciando Catania a malincuore. “Mi hanno fatto passare per mercenario. Non lo sono mai stato. Non ne ho mai fatto una questione economica” dirà in seguito. Ma nel Napoli dove giocano Cavani e Lavezzi trovare spazio non è sempre facile. Per Mascara ci sono scampoli di partita, giocati sempre con impegno e dedizione.

Nell’unica presenza con la Nazionale maggiore, contro l’Irlanda del Nord

Nel finale di stagione le prime soddisfazioni, il 10 aprile 2011 segna il primo gol in maglia azzurra a Bologna (0-2 il risultato finale), la settimana dopo segna all’Udinese. Alla fine saranno 3 gol in 14 presenze di campionato più 2 gettoni in Europa League contro il Villareal. La stagione successiva Mascara la comincia ancora a Napoli ma presenze e minuti si fanno rari anche perchè la concorrenza aumenta, ci sono oltre Cavani e Lavezzi, Vargas e Pandev in attacco. C’è ancora tempo, a 33 anni, per esordire in Champions League, ancora contro il Villareal e poi uno scampoli di recupero, contro il Bayern Monaco. Ma a gennaio le strade di Mascara e Napoli si dividono così come si erano incontrare un anno prima. Dirà in seguito: “Hanno preso Edu Vargas che è costato 10 milioni, io neanche uno e mezzo. Forse era meglio che tenevano me…”. Mascara conclude la stagione a Novara in una squadra destinata alla retrocessione. Lo chiama Zenga, che lo aveva avuto a Catania nei suoi anni migliori, e Mascara va a giocare negli Emirati con l’Al-Nasr dove segna 13 gol in 22 partite condite da 4 doppiette.

Il Siracusa, la sua penultima squadra

La stagione successiva, Zenga lascia gli Emirati e pure Mascara che torna in Italia, in B, col Pescara. Gli ultimi anni li gioca di nuovo in Sicilia, a Siracusa, nel campionato di Eccellenza, dove contribuisce a portare i siciliani in serie D. L’ultima maglia che indossa è quella dello Scordia. Dopo una parentesi nel beach soccer, con la maglia del ChanceBet Canalicchio Catania, dove poté far vedere altri numeri, tra punizioni, tiri al volo e rovesciate insieme all’ex compagno di squadra ai tempi di Perugia e Catania, Davide Baiocco, Mascara diventa allenatore e comincia, guarda caso, dal suo Catania, allenando le giovanili.

Le prime esperienze in panchina, in prima squadra, arrivano nel Giarre, in Eccellenza Sicilia, e l’anno dopo alla Sancataldese, in serie D. Dal 2019 ha preso posto sulla panchina del Biancavilla, finendo quasi subito per affrontare, ancora una volta, da avversario, il Palermo ripartito dalla serie D. Il 28 dicembre 2020, in seguito all’esonero di Ezio Raciti, assume la guida del Troina, nel girone I, sempre in D. È anche il coordinatore tecnico di una scuola calcio a Catania, la New Team ispirata ai cartoon di Holly e Benji.

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