“Le donne solo le tagliatelle sono buone a fare.” Kubilay Turkyilmaz detto Turchino, stava appoggiato al bancone di un bar del centro di Bologna. ciondolante, aria da vitellone, “sochmel” a mitraglia ogni due virgole.
“Le donne solo le tagliatelle sono buone a fare” ripetè Kubilay alla claque del bar: mascella quadrata che incorniciava viso alla Pasolini. “Riccetto” si sarebbe chiamato se fosse nato a Trastevere, però era un turco nato in Svizzera, a Bellinzona.
A Bologna c’era arrivato nel novembre del 1990, anni infausti, l’inferno della doppia retrocessione a due passi: l’ultima con la maglia del Bologna, sette giorni su sette cantava in quegli anni Luca Carboni, dunque l’ultima la giocò a Bologna, il 6 giugno del 1993, contro il Lecce.
“Cos’è che hai detto te? Cos’è che hai detto?” Marina Suma, dieci anni dopo aver sedotto Jerry Calà sulla spiaggia di Viareggio in “Sapore di mare”, ricomparve in quell’estate afosa a Bologna, con un matterello di quelli per fare la pasta in mano e la faccia di chi quel matterello voleva usarlo, oh se.
Turchino, che di mestiere faceva il centravanti, fece un passo indietro, barcollò, guardò la Suma con terrore. “A fare le tagliatelle siamo buone, eh?” La Suma avanzò minacciosa, Turchino infilò l’uscita. Quelli del bar trattennero il respiro, ma solo per un po’.
La Suma si tolse gli zoccoli e lo rincorse a piedi nudi con il matterello, Turchino quel giorno dribblò sotto i portici di Bologna come mai aveva fatto nella sua vita, scartò tavolini e pensionati, gassose e casalinghe con la borsa della Coop e infine si dileguò.
“Buona questa”, urlò soddisfatto Giorgio Comaschi alla troupe. “E Kubi dov’è finito?” “Kubiiiii…” “Marina, hai visto Kubi?” “Kubiiii…”.
Il centravanti turco-svizzero Kubilay Turkyilmaz detto Turchino stava parlottando fitto fitto con uno che passava di là e incuriosito dal set allestito nel bar dove tutte le mattine prendeva il cappuccino, gli aveva chiesto: “E qua che succede?”
Succedeva che il giornalista bolognese Giorgio Comaschi stava girando un cortometraggio, che Marina Suma faceva la parte della casalinga e che lui, Kubilay Turkyilmaz detto Turchino, faceva la parte del burino al bar. “Tagliatelle“, quello era il titolo.
Furio Zara