Ve lo ricordate il baffo della Cremonese?
Set 2, 2022

Il periodo tra fine anni ’80 e inizio anni ’90 è stato indimenticabile per i tifosi della Cremo. Furono stagioni intense, di promozioni e successive retrocessioni, in un’altalena di emozioni.

Uno dei protagonisti di quei campionati è stato Enrico Piccioni. Mediano, maglia numero 4, un fortino davanti alla difesa, un ruolo in cui conta la sostanza, l’essere al posto dell’apparire.

Con quei folti baffi, di moda negli anni ’70, è stato un’icona a quei tempi ed è tuttora ricordato dai cultori delle figurine Panini. Nel 1987 arrivò a Cremona, all’epoca in B, dopo una lunga gavetta nelle serie minori, dalla natia San Benedetto del Tronto a Catanzaro passando tra le altre a Perugia.

Nella Cremonese 1989-’90

L’apporto fu fondamentale ma non bastò per salire. Stagione 1988-’89, altro giro, altra cosa e qui la fortuna arrise alla Cremonese.

Non fu facile, anzi. Ci volle uno spareggio all’ultimo sangue contro la Reggina per essere promossi. Piccioni fu in campo quel giorno a Pescara, entrando così nella storia grigiorossa.

Foto a fianco: Piccioni al Perugia nella stagione 1983-’84

In quell’annata segnò anche il suo primo goal, decisivo per il pari in quel di Udine. Nell’89, a 28 anni, arrivò anche l’esordio in A, anche se la stagione non fu tra le più felici. Il campionato si concluse con un’amara retrocessione nonostante Piccioni siglò ben due reti, quella dell’illusorio 2-1 all’Olimpico contro la Roma e quella valida per la vittoria sul Bologna.

A Cremona rimase altri due anni, con un’altra promozione e un’altra retrocessione prima di lasciare i grigiorossi nel 1992. Concluse la carriera tra l’Umbria e le sue Marche, diventando anche giocatore-allenatore nelle serie minori.

Due immagini di Piccioni con la “Cremo”

Dal 1996 ha allenato ininterrottamente quasi ogni anno, passando momenti difficili in seguito al fallimento della Vis Pesaro e sedendosi sulle panchine anche di squadre straniere.

Al momento allena il Mosta, squadra maltese in cui giocano molti giocatori italiani, tra cui l’ex Spezia Cisotti.

Paolo Castelli

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