C’è un filo sottile che lega i destini calcistici delle città di Casale e di Crotone, distanti 1200 chilometri sulla cartina geografica e ben quattro categorie nelle gerarchi del pallone. Dopo l’approdo in Calabria di Walter Junior Messias, scovato dai nerostellati sui campi polverosi dei tornei Uisp di Torino e salito alla ribalta fino a guadagnarsi un posto fisso nell’Olimpo della massima serie nazionale, si è verificato nel weekend un evento che ha rimesso in contatto i due poli, così lontani eppure così vicini. Lo ha raccontato sulle pagine dell’edizione alessandrina de “La Stampa” Nicolò Foto.
Da domenica 16 maggio 2021, infatti, il Crotone è la squadra ad aver subito più reti in una singola stagione nella storia della A. Un primato negativo sottratto dai rossoblù proprio al Casale, che lo deteneva senza troppo vanto dal 1934, anno in cui subì 91 gol, salutando la categoria regina con appena 17 punti a referto, frutto di 21 sconfitte, 9 pari e sole 4 vittorie.Una stagione partita subito in salita, quella, subendo 9 gol all’esordio dall’allora Ambrosiana e culminata in vetta con la vittoria del campionato da parte della Juventus, il quarto del leggendario «quinquennio d’oro» bianconero, costruito da Carlo Carcano.
«A quei tempi stava prendendo piede il professionismo – racconta il presidente dei nerostellati Giuseppino Coppo, 78 anni – e le formazioni più piccole non potevano più tenere il passo delle big. Sono contento che il Crotone di Messias, un ragazzo che siamo orgogliosi di aver lanciato, ci abbia portato via questo brutto record: ricordo ancora quando Ezio Rossi venne a proporcelo: “C’è un ragazzo che sono sicuro diventerà titolare inamovibile nella nostra squadra”, disse. Ovviamente, appena l’abbiamo visto, abbiamo capito che il mister aveva ragione. Certo, speravamo restasse più a lungo con noi. Quest’anno in Calabria sono stati sfortunati, pagando un gioco spregiudicato a fronte di una difesa forse non all’altezza della competizione».
Poi la battuta del patron: «Lasciatemelo dire con grande franchezza, farei la firma per essere lassù e retrocedere al posto loro». Un dato statistico: la stagione 1933-’34 fu l’ultima in A nella centenaria storia nerostellata. A Crotone sono già partiti gli scongiuri.