Rimane ancora oggi l’unico caso in Italia in cui un club di serie B si è aggiudicato il trofeo nazionale. Il primo trofeo che il Napoli mise in bacheca fu la Coppa Italia. Siamo nella stagione 1961-’62, gli azzurri guidati da Bruno Pesaola erano in serie B, e alla fine di un campionato lungo e difficile festeggiarono una meritata promozione nella massima serie, arrivando al secondo posto con 43 punti, dietro la capolista Genoa.
Il campionato si concluse il 3 giugno, ma per il Napoli la stagione ebbe una gustosa appendice: la finale di Coppa Italia, i 21 giugno a Roma, contro la Spal, che militava in A. I primi due turni furono tutt’altro che semplici per il Napoli, che ebbe la meglio prima sull’Alessandria (1-1 dopo i tempi supplementari, 6-5 ai rigori), e poi sulla Sampdoria (0-0 dopo i tempi supplementari, 7-6 ai rigori). Entrambe le partite si giocarono al San Paolo. Dagli ottavi in poi gli azzurri iniziarono a scrivere vere e proprie imprese, eliminando tutte squadre di serie A: Torino, Roma, Mantova e Spal in finale. Al Comunale di Torino il Napoli si impose con un netto 2-0, mentre l’Olimpico fu violato con un sofferto 1-0. Per la semifinale si tornò a Fuorigrotta, la vittima designata questa volta fu il Mantova, battuto per due reti ad una. La squadra di Pesaola tornò quindi all’Olimpico per la finalissima, contro la Spal: Corelli portò in vantaggio gli azzurri, Micheli siglò il pareggio per gli emiliani. Fu Ronzon, a dodici minuti dalla fine, a regalare la vittoria al Napoli. E a sancire un record detenuto ancora oggi: vincere la Coppa Italia da squadra di serie B.
L’allenatore Bruno Pesaola – oggi scomparso -, nel 2012 volle ricordare alcuni particolari di quella stagione a Tuttonapoli: “Fu strepitoso per noi tornare in serie A e vincere la Coppa, che con grande orgoglio facemmo alzare al presidente Lauro dopo la finale: aveva costruito una squadra davvero forte. Fu il primo trofeo che vinse il Napoli nella sua storia. Sono ancora orgoglioso di aver contribuito a quella vittoria, anche perchè affrontammo formazioni fortissime dell’epoca, come Torino e Roma: si trattò di un piccolo capolavoro. Ricordo che la finale fu una partita molto equilibrata, entrambe le squadre avrebbero meritato di vincere. Ma alla fine lo facemmo noi grazie a Ronzon”. In chiusura il simpatico retroscena: “Per far capire a tifosi e giocatori di oggi come funzionava allora, vi racconto un episodio. Ogni squadra che vinceva un campionato riceveva una medaglia, e un’altra veniva data a chi vinceva la coppa Italia. Bene, a noi la Lega ne diede solo una: sulla stessa medaglia, da un lato c’era il simbolo della coppa, dall’altro quello del campionato. Un modo come un altro per risparmiare soldi! Chi vince domenica? La Juve potrebbe essere appagata dallo scudetto, credo che il Napoli abbia in questo momento motivazioni maggiori dei bianconeri”.
Mario Bocchio