Protestanti, quindi lealisti e a favore della regina d’Inghilterra
Feb 8, 2021

Il Linfield è di gran lunga la squadra più titolata dell’intera Irlanda del Nord e gode del privilegio di giocare a Wind­sor Park, il celebre stadio che ospita tradizionalmente anche le partite della Nazionale. Il Linfield è anche la squadra più sfrontatamente lealista. Fu fondato nel lontanissimo 1866 a Sandy Row, in una zona di Belfast solitamente ostile ai cattolici, da una comunità di operai protestanti del sud di Belfast, unionista e affiliata, specialmente durante i Troubles, con l’UDA e l’Orange Order. La prima uniforme di gara ricalca in tutto e per tutto quella dei Glasgow Rangers.

Il Linfield 1980

Nel Regno Unito, il Linfield è conosciuto insieme a Glasgow Rangers e Chelsea con l’appellativo di “The Blues Brothers”, termine riconducibile al colore blu delle maglie delle squadre ma anche al fatto che si tratta di tre club protestanti, quindi lealisti e a favore della regina d’Inghilterra. Durante i loro match si sente cantare spesso l’inno britannico “God Save the Queen” e le tribune del tifo organizzato sono ricche di vessilli e bandiere che ricordano il Regno Unito e l’Irlanda del Nord. Ad ogni partita che la nazionale gioca a Windsor Park il Linfield percepisce il 15% degli incassi. Sebbene lo stadio sia proprietà dei Blues, questo è motivo di forti discussioni, dato che si tratta di ricavi extra che consentono al club di avere un tetto ingaggi nettamente superiore a quello di per sé già molto limitato delle altre squadre della lega.

Una fase di un match tra il Linfield e il Coleraine negli anni Ottanta

All’interno del club vige la regola non scritta di non tesserare giocatori cattolici o comunque non protestanti. Questo è ed è stato rispettato negli anni in maniera molto ferrea, salvo pochissime eccezioni.

Terry Hayes

Il club è seguito da un ristretto gruppo di fedeli e accaniti sostenitori. Tra gli ultimi disordini che vedono protagonisti i sostenitori del Linfield citiamo quelli datati marzo 2012. A Derry, città tristemente famosa per il secondo Bloody Sunday, quello del 1972, va in scena il ritorno dei quarti di finale della Setanta Cup, competizione che coinvolge squadre di entrambe le federazioni calcistiche dell’isola. Avversario è l’odiatissimo Derry City FC che dal 1985 ha chiesto e ottenuto di essere affiliato alla lega calcistica irlandese (a tal proposito si rimanda all’articolo “La bella favola del Derry City FC”, Senza Soste n. 33, dicembre 2008).

I tifosi del Linfield hanno intonato cori anticattolici, a favore del Bloody Sunday e contro il papa e gli scandali di pedofilia con cui convive la Chiesa. I tifosi del Derry hanno risposto con canti a favore dell’IRA e altro ancora. La tensione all’interno dello stadio ha raggiunto un tale livello che a fine gara si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine per impedire uno scontro che sembrava ormai inevitabile.

Ma episodi ben più gravi sono successi in passato. Le tensioni settarie, maggiore causa dei conflitti durante le partite del campionato nordirlandese, raggiunsero il culmine in occasione del Boxing Day del 1948 disputatosi a Windsor Park tra Linfield e Belfast Celtic. Nel 1997, il match contro il Coleraine fu sospeso dopo che un tifoso scagliò due bottiglie sul terreno di gioco a seguito dell’espulsione di due giocatori del Linfield. Nel maggio del 2005 ci sono stati problemi di ordine pubblico a Dublino in occasione della finale di Setanta Cup tra Linfield e Shelbourne. Nello stesso mese ai tifosi del Linfield è stata vietata la trasferta al The Oval per la sfida contro il Glentoran, perché il mese prima duri scontri avevano coinvolto entrambe le tifoserie. Nel 2008, tre sostenitori dei Blues furono arrestati a Dublino, con l’accusa di reati contro l’ordine pubblico durante il match di Setanta Cup contro il St. Patrick’s Athletic. Nel maggio dello stesso anno un giocatore del Linfield, fu colpito da un razzo lanciato dalla tribuna dei sostenitori del Cliftonville, mentre pochi giorni dopo è stato ancora l’intervento della polizia a sedare una rivolta in occasione del Boxing Day contro il solito Glentoran.

Nel Regno Unito, il Linfield è conosciuto insieme a Glasgow Rangers e Chelsea con l’appellativo di “The Blues Brothers”, termine riconducibile al colore blu delle maglie delle squadre ma anche al fatto che si tratta di tre club protestanti, quindi lealisti e a favore della regina d’Inghilterra. Durante i loro match si sente cantare spesso l’inno britannico “God Save the Queen” e le tribune del tifo organizzato sono ricche di vessilli e bandiere che ricordano il Regno Unito e l’Irlanda del Nord. Ad ogni partita che la nazionale gioca a Windsor Park il Linfield percepisce il 15% degli incassi. Sebbene lo stadio sia proprietà dei Blues, questo è motivo di forti discussioni, dato che si tratta di ricavi extra che consentono al club di avere un tetto ingaggi nettamente superiore a quello di per sé già molto limitato delle altre squadre della lega.

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