Eccezzziunale… veramente è un film di Carlo Vanzina, in cui si narrano le avventure di tre tifosi di calcio, tutti interpretati da Diego Abatantuono.
Il camionista pugliese Tirzan è un fedele juventino. L’uomo deve partire per un trasporto in Romania. Ma pur di riuscire a vedere la partita della Coppa dei Campioni Juventus – Anderlecht, che si terrà in Belgio, il tifoso propone allo Slavo, suo collega, che è diretto a Parigi, di scambiarsi i camion. In questo modo Tirzan potrà deviare più facilmente il suo percorso per assistere alla partita. Sfortunatamente però viene derubato del camion: il suo lavoro, ma soprattutto la possibilità di vedere il match sono a rischio. Franco è invece un tifoso dell’Inter. Dopo aver scoperto di aver fatto tredici al Totocalcio, l’uomo comincia a darsi alla bella vita, ignaro che si tratta di uno scherzo dei suoi amici del bar. Quando Massimo (Massimo Boldi) gli svela la verità, Franco va nel panico: ha già speso un sacco di soldi e lasciato il lavoro. Per aiutarlo a coprire i numerosi debiti, gli amici gli propongono di fare una scommessa clandestina sulla vittoria dell’Avellino. Con loro grande rammarico, l’avversaria della partita è proprio l’Inter.
Donato Cavallo è un capo ultrà milanista. Dopo la sconfitta del derby, il tifoso si scontra con alcuni interisti, in special modo con Sandrino (Teo Teocoli), che finisce al pronto soccorso. Rammaricato, Donato si reca all’ospedale, dove conosce la fidanzata dell’interista, Loredana (Stefania Sandrelli). La donna detesta tutto ciò che riguarda il calcio e Donato, che se ne è già innamorato, finge di essere d’accordo con lei. Ma il richiamo del pallone è forte.
“E’ un po’ superficiale e fa perno soprattutto sul protagonista e la sua parlata ‘divertente’ ma stucchevole. Diego Abatantuono vale, comunque, più del film”. (Telesette) “Per Diego Abatantuono tre personaggi di super tifoso in puro stile ‘curva sud’ esagitato, arruffato, s’impegna in performances di alto turpiloquio” (Tv Radiocorriere).
“Abatantuono ‘terrunciello’ senza limiti, agli ordini di un Vanzina che non aveva ancora pretese d’autore. Una comicità elementare a beneficio del pubblico vasto, ma non per questo priva di trovate divertenti. Certo, è comicità che dura una stagione”(Magazine italiano tv)