Sempre dietro le quinte
Gen 15, 2024

Pasquale Fiore , classe 1953, nato ad Agnano, fu il primo portiere  napoletano della storia ad indossare la maglia azzurra, con un baffo che privilegiava il suo fascino, era un uomo di spogliatoio. Sposato con la veneziana Nives Bona, donna straordinaria, negli anni trascorsi a Napoli frequentava la magica Curva B davanti ai tamburi. Poche presenze nel Napoli in campo, solo tredici volte in prima squadra tra campionato e Coppa, ma una cifra in panchina per tanti anni. Centinaia e centinaia di presenze nel settore giovanile del Napoli iniziando da bambino fino ad arrivare in prima squadra. Nel 1975 il portierone partenopeo conquista il Torneo di Viareggio con la Primavera, unico della storia dei partenopei. Mister Vinicio se lo portò subito in prima squadra, contemporaneamente il Napoli acquista per la cifra record di due miliardi Beppe Savoldi.

In allenamento nel Napoli

È il Napoli del grande Vinicio, in squadra giganteggiavano molti napoletani, tra cui i mitici capitani Juliano e Bruscolotti, il guizzante Massa e il regista Esposito, in attacco i nordici Savoldi e Braglia, a dirigere la difesa il campione d’Europa Burgnich. Il suo debutto risale in Fiorentina-Napoli 3-1 nel 1975-‘76 di Coppa Italia subentrando a Favaro che aveva atterrato un avversario provocando un calcio di rigore, il tiro dal dischetto dello specialista Casarsa viene deviato da Pasqualino sul palo, ma sfortunatamente la palla entra in rete. Nell’anno ‘75 ancora in una partita di Coppa Italia contro il Torino gioca da titolare al posto di Gedeone Carmignani ed è uno dei migliori in campo, la squadra vince 1-0 con i granata dei gemelli del gol Pulici e Graziani. Purtroppo ritorna in panchina dovendosi accontentare, consapevole di avere davanti dei grandi portieri e che si poteva effettuare una sola sostituzione.

Ai tempi della Paganese
Una parata di Fiore al “San Paolo”

Pasquale è ricordato da tutti i napoletani come un atleta serio e un portiere sfortunato che avrebbe meritato qualche presenza in più. Il Napoli il 29 giugno 1976 si aggiudica la Coppa Italia battendo il Verona 4-0 allo stadio Olimpico. Nella competizione Fiore era il dodicesimo di Carmignani, per la sua felicità ritrova il suo allenatore Rosario Rivellino già vincitore del Torneo di Viareggio insieme qualche mese prima, il tecnico della Primavera sostituisce Vinicio in prima squadra. Oltre a Carmignani davanti a lui c’era anche Luciano Castellini soprannominato il Giaguaro, uno dei più grandi portieri del calcio italiano. Debuttò in campionato allo stadio San Paolo davanti a ottantamila spettatori in occasione di Napoli-Bologna 2-2, la gara partì con un errore del giovane Punziano, che permise all’attaccante Chiodi di portarsi solo davanti a Fiore, che impotente non riuscì a fermare l’attaccante nolognese che tra l’altro segnò anche un’altro gol. Per il Napoli andarono in gol Braglia e Massa e furono tante le occasioni per poter vincere la gara, ma la sfortuna impedì ai partenopei di andare oltre il pari.T ra gli avversari c’era il grande Sergio Clerici osannato dagli ottantamila del San Paolo.  Oltre il gringo i tifosi napoletani accolsero Vinicio con tristezza e ovazione per la perdita della mamma, gli azzurri in quella partita giocarono con il lutto al braccio. Gennarino Rambone, napoletano doc  volle a tutti i costi il portiere alla Paganese, neo promossa in serie C, il prestito risulterà positivo, Fiore sarà il miglior portiere della serie C con meno gol subiti e protagonista dell’annata, arrivando ad un passo dalla promozione in serie B.

La formazione Primavera del Napoli vincitrice del Torneo di Viareggio 1975. Si riconoscono, da sinistra: in piedi, Pasquale Fiore (primo) e Parasmo (secondo); accosciati, Iovino (primo) e Luigi Punziano (quinto)

Tutti gli addetti ai lavori lo danno come l’erede di Dino Zoff, successivamente il Napoli lo dà in comproprietà per la grossa cifra di 500 milioni ai cugini dell’Avellino, le sue prestazioni lo portano a Como dove Rambone lo vuole ancora a tutti i costi. Riscattato dal Napoli ritornerà per indossare la maglia azzurra. Nel 1978-‘79 lo rivredremo in campo tra i pali con la maglia azzurra, in occasione di Napoli-Ascoli, subentrando a Castellini dopo venti minuti che subì un infortunio al polso. I bianconeri erano in vantaggio con un gol di Ambu, ma grazie a Pellegrini e Savoldi il risultato venne ribaltato, ancora una bellissima prestazione ma soprattutto una grande parata agli incroci dei pali al centrocampista Moro. La domenica successiva il Napoli gioca a Firenze per la seconda giornata di campionato, tutti i giornali danno titolare in formazione Fiore, ma all’ultimo momento Gianni Di Marzio schiera il Giaguaro (mezzo infortunato) relegando Fiore in panchina.

Sulle figurine Panini

Il Napoli perde 2-1, Di Marzio venne esonerato sostituito da Vinicio. Passerà un pò di tempo per rivederlo in campo di nuovo, accadde allo stadio Olimpico nella difficilissima trasferta contro la Roma, Fiore subentra ancora al Giaguaro infortunatosi dopo 15 minuti, la gara finisce ancora una volta 0-0, ancora una volta Fiore è tra i protagonisti è sempre pronto nonostante le poche presenze.

All’Udinese

Gioca da titolare in occasione di Napoli-Inter 0-0, la prestazione di Fiore soprannominato fu ancora una volta straordinaria. Un’altra splendida partita fu contro la Fiorentina nel 1980,  con il Napoli in lotta per lo scudetto: Fiore subentra ancora a Castellini al 25’ del primo tempo, disputando una grande gara, a sua protezione c’è la difesa di ferro formata da Krol,Bruscolotti e Ferrario.

Gli azzurri si impongono 1-0 con il gol dello scugnizzo Nino Musella che porta il Napoli al comando della classifica. Nelle partite successive come al solito torna in panchina, per dare spazio al grande Luciano Castellini, e con grande stile e signorilità senza mai polemizzare, si allena insieme al Giaguaro titolare inamovibile e suo maestro.  Gli allenamenti sono sempre intensi e di alta scuola. A renderlo partecipe sono le tantissime partite, che gli azzurri disputano in tournèè e nelle amichevoli. Nel primo anno di Maradona a Napoli, Vinicio l’allenatore che lo fece debuttare nel Napoli lo portò a giocare nell’Udinese.

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