“Se n’è andato, all’età di 82 anni, a Pieve di Cento (Bologna), Renato Campanini, il bomber bianconero di tutti i tempi. A conclusione di un 2020 nefasto, se ne va un altro pezzo di storia bianconera, ‘la faina’, ‘faccia da gol’ – come lo avevano soprannominato i tifosi del Picchio – colui che a suon di gol aveva contribuito alla doppia promozione dell’Ascoli dalla Serie C alla Serie A, fra 1972 e il 1974 (con Carlo Mazzone allenatore, NdR)”.
Con questo messaggio social, apparso sull’account ufficiale di Instragam, l’Ascoli saluta l’ex bomber Renato Campanini, vera e propria icona del calcio anni ’70. “Con 76 gol, messi a segno nei sei anni di militanza in bianconero (dal 1969 al ’75) e 185 presenze in campionato, Campanini è il miglior marcatore di sempre, rimasto nei cuori di tutti i tifosi dell’Ascoli – scrive il club marchigiano.
Ascoli e Cosenza (aveva giocato anche nel club calabrese) condividono un mito che appartiene ormai ad altri tempi ma la cui memoria è giusto che continui, soprattutto adesso che Campanini non c’è più.
Il bomber ha costruito la sua carriera proprio tra Cosenza e Ascoli lasciando un ricordo indelebile delle sue imprese. Recentemente Campanini aveva partecipato alle celebrazioni del Centenario del Cosenza, rievocando le sue stagioni rossoblù dal 1963 in Serie B fino al 1968 in Serie C: 5 campionati e 55 gol, che lo piazzano al quarto posto nella classifica dei marcatori di tutti i tempi dopo Marulla, Mosciaro e Lenzi.
I gol di Campanini hanno accompagnato la passione dei tifosi rossoblù negli anni Sessanta e il bomber non ha mai tradito le attese, anche se quella Serie B perduta non era ritornata nonostante l’arrivo di grandi allenatori come Tom Rosati e Oscar Montez, l’allestimento di ottime squadre e quella maledetta dose di sfortuna che non mancava mai. Campanini ha segnato in tutti i modi possibili, dall’alto di un fiuto del gol che l’ha reso tra i più grandi attaccanti italiani, anche se è arrivato in Serie A ormai a fine carriera dopo tanta gavetta.