Renzo Melani è stato uno degli allenatori di calcio italiani più vittoriosi a livello di Serie C. Nasce a Fucecchio nel 1941 ed ha all’attivo sei promozioni, compresa quella dei Grigi al termine della stagione 1988-‘89. Inoltre, è stato il detentore per moltissimi anni della serie più lunga di partite senza sconfitte: 45 consecutive col Mantova, battuto poi da Capello col Milan.
Nel 1990 lascia la carriera di allenatore per diventare dirigente osservatore per moltissime squadre, tra cui Empoli, Juventus, Fiorentina e Bologna. Lo hanno soprannominato Kaiser. Fu proprio da Melani che nacque il Livorno dei record. Una squadra solidissima, il cui motto principale era “non prenderle”. Erano gli Amaranto dei vari Alberto De Rossi (il papà di Daniele), Mario Palazzi ecc., ecc..
Infatti, in quella stagione calcistica dovettero attendere l’undicesima giornata per veder battuto il mitico portiere Gianpaolo Grudina.
In quell’annata, 1983-’84, i toscani ebbero un ruolino di marcia da brivido che fu al di sopra di ogni più rosea previsione. Infatti, il Livorno non perdette nemmeno una partita e il campionato si concluse trionfalmente con il primo posto in classifica con 50 punti in 32 partite, 18 vittorie, 14 pareggi e 0 sconfitte. Inoltre, la squadra allenata da Melani mise a segno 35 gol e ne subì solo 7.
I Grigi chiusero al terzo posto, preceduti dall’Asti. Agli esordi della carriera da allenatore, a Prato, Melani era il secondo di Enzo Bearzot, ottenne la prima notorietà con la Rondinella di Firenze, vinse anche a Lucca, quando al Porta Elisa, proprio contro i Grigi, Salvi fece piangere il portiere Beccari per un gol segnato a quattro minuti dal termine.
Ad Alessandria seppe conquistare la cieca fiducia del presidente Gino Amisano, e c’era lui, proprio lui il Kaiser, in panchina, quel 21 maggio 1989 a Stradella contro l’Oltrepò, nella partita che consegnò al popolo grigio la C1.
C’era lui ma non Cicciogol Marescalco, che proprio Melani aveva obbligato a trasferirsi controvoglia al Novara.