Il calcio ha bisogno delle belle fiabe
Feb 11, 2021

È un’altra storia di Davide che vince su Golia. Il Catania viene eliminato dalla Coppa Italia nel prestigioso stadio “Cibali”, dal Notaresco, club dilettantistico di Serie D, che è riuscito nell’impresa (1-2) dopo i tempi supplementari. Il San Nicolò Calcio o semplicemente San Nicolò ha sede a San Nicolò a Tordino, una frazione della città di Teramo, in Abruzzo. Per conoscere meglio questa squadra, vale la pena rileggere l’articolo “Calcio D, la bella fiaba della regina del campionato ha un nome: si chiama S.N. Notaresco”, del novembre 2019.

Immagini della stagione 2019-’20

Se non avessimo professionalmente vissuto le traversie estive della società rossoblù, “costretta” a dover ricostruire lo staff tecnico e gran parte della squadra per le classiche vicissitudini calcistiche, non ci sorprenderemmo. Invece lo siamo, perché cambiare quasi radicalmente la rosa, avvicendare l’allenatore e il direttore sportivo per ricomporre lo storico binomio Di Giovanni-Natali, facile non è stato perché non lo è, per poi completarlo con l’ancora giovane e bravo ds Paolo D’Ercole.

Qualcosa di importante, però, stava accadendo, perché il presidente, proprio in quel delicato momento, riusciva intanto ad ampliare la società, con un organigramma decisamente più completo: presidente onorario: Vincenzo Verducci – presidente: Salvatore Di Giovanni – vicepresidenti: Lucio Di Crescenzo e Diego Ferrante – presidente del Settore giovanile: Mauro Schiappa – vicepresidente del Settore giovanile: Luigi Di Battista. Da che mondo è mondo, si sa, alla base di ogni successo sportivo ci sono sempre l’efficienza e la forza della società e mai come quest’anno il San Nicolò-Notaresco, che dalla prossima stagione sarà Notaresco e basta, si è vestito di abiti che ha potuto scegliere in un “guardaroba” più ampio ed assortito.

L”appasionato pubblico

La ricostruzione arrivò subito dopo, tranne che nella scelta del mister, che fu del presidente e che cadde su Roberto Vagnoni, uomo schivo, non da vetrina (proprio come Di Giovanni); la sua gavetta, tra alterne fortune, l’aveva già fatta ampiamente, lavorando quasi sempre in clubs non “ricchissimi”. Gran lavoratore, tatticamente bravo perché non ancorato ad un solo credo calcistico e che vede bene la partita dalla panchina, aveva dalla sua anche l’”ombra” di un predecessore che aveva fatto non bene, ma benissimo (quel Mirco Cudini che, con Stefano De Angelis, non si sta ripetendo, almeno fino ad oggi, a Campobasso).

Una bella scommessa, insomma, quella di Vagnoni, non messa in discussione da nessuno, ad iniziare da Alfredo Natali, intanto rigeneratosi dopo un paio di stagioni da “pensionato”, ai dirigenti tutti. Nasce da questa lunga premessa la “fiaba del S.N. Notaresco 2019-2020“, anche se l’esordio fu, calcisticamente parlando, “drammatico”. Dietro quella sconfitta con la matricola Vastogirardi (3-5, ndr) si celava, però, l’imponderabile, vale a dire ciò che rende il calcio lo sport più amato tra tanti. 1,2,3,4,5,6,7,8,9… vittorie consecutive: Campobasso-SN Notaresco 1-3, SN Notaresco-Jesina 1-0, SN Notaresco-Avezzano 2-0, Recanatese-SN Notaresco 1-2, SN Notaresco-Pineto 3-1, Tolentino-SN Notaresco 0-1, SN Notaresco-P.S. Elpidio 3-2, Vastese-SN Notaresco 0-1, SN Notaresco-Agnonese 2-1! Incredibile ma vero, eppure tirare giù la maschera non è cosa di questa gente, che pure potrebbe. Per adesso si va avanti alla giornata, ma prima o poi, se le situazioni persistessero, come non sognare ad occhi aperti? La storia del mondo del calcio, di esempi analoghi, ne ha, ed allora?

Mister Roberto Vagnoni

Ad un certo punto, la squadra si ritrovò di fronte a un clamoroso sogno: la promozione in Serie C. Merito propri dello straripante  inizio di stagione con undici vittorie di fila. Il grande obiettivo, però, alla fine è sfumato. Nella seconda parte di stagione, il Notaresco ha faticato a difendere il ritmo del girone d’andata e, al momento dello stop definitivo, si è ritrovato terzo in classifica con 52 punti, appena -3 dal Matelica, poi promosso.

Messa da parte l’amarezza, il popolo rossoblù ha comunque riconosciuto gli straordinari meriti di un club rifondato nel 2018 con la fusione con il San Nicolò Teramo, sotto la guida dell’imprenditore nel settore delle concessionarie auto Salvatore Di Giovanni.

Una stagione memorabile

Come ha scritto Francesco Moria su Mondosportivo,  “È proprio a partire dallo straordinario successo ottenuto la scorsa stagione che la società ha deciso di ripartire, stavolta sotto la guida di Epifani. L’ex Fano e Pineto si è portato dietro alcuni dei suoi fedelissimi della scorsa stagione (il portiere Shiba, Speranza e Bianciardi), ha fatto aggiungere alcuni importanti colpi come Banegas e Dos Santos e anche utili innesti come Colombatti e Marchionni.

Ne sta emergendo una squadra che proverà a sognare in grande, ma che intanto si è già tolta la storica soddisfazione di eliminare il ben più quotato Catania al termine di una gara infinita, prima rinviata per un nubifragio e poi terminata solo dopo i tempi supplementari”. E ora ci sarà un inedito derby abruzzese con il Pescara ad attendere questo Notaresco sempre più protagonista di storie da favola.

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