Quello di Viareggio è considerato uno dei più importanti, se non il più importante, tornei di calcio giovanile per club a livello mondiale. Da qui sono usciti i più grandi nomi del firmamento calcistico internazionale.
La Coppa Carnevale (chiamata oltre i confini cittadini più semplicemente, il Viareggio) emette i suoi primi vagiti all’indomani della Seconda Guerra Mondiale: in tutta la città aleggia un forte spirito di rinascita e l’intenzione di lasciarsi alle spalle quel lungo tunnel di brutalità e devastazioni che segnerà per sempre la storia dell’umanità. Già nel 1946 anche lo sport, ed in particolar modo il calcio, ritrova il sorriso grazie al proliferare di numerose squadre di giovani calciatori di belle speranze che rappresentano i vari quartieri della città sul Tirreno.
Emerge così la necessità di dare nuova linfa al Viareggio Calcio, e a tal proposito viene costituito nel 1947 il Centro Giovani Calciatori (CGC). L’anno successivo, la neonata società mette in piedi un torneo giovanile rionale che si svolge nel periodo di Carnevale: la logica suggerì di chiamare la manifestazione “Coppa Carnevale”. A questa prima, storica edizione partecipano ben undici squadre: Bar Lencioni, Bar Fattore, Iskra, Bar CRO, Allievi, Bar Mori, Bar Roma, Fervet, Bar Piemonte, Libertas e Assi. Il costo dell’iscrizione al torneo è di 100 lire.
Alla finalissima in programma in uno Stadio Dei Pini “all’inglese”, con tribune di legno e staccionata, approdano il Bar Lencioni ed il Bar Fattore, rispettivamente in maglia azzurra e bianconera, con arbitro il signor Cappelli di Viareggio: sul campo viene premiato il maggior tasso tecnico del Bar Lencioni, che si impone con un netto 3-0 grazie alle reti di Cupisti, Lencioni e Benetti.
La formazione del Bar Lencioni, primo vincitore della Coppa Carnevale: Bonuccelli, Fiorini, Michelotti, Di Beo, Gianni, Pardini, Lencioni, Benetti, Greco, Bacci, Cupisti.
Risale al 1949 la prima Coppa Carnevale moderna. Dieci squadre al via, le francesi Olimpique Nizza e il Rapid Mentone, la formazione svizzera del Bellinzona e sette squadre italiane: Milan, Fiorentina, Lucchese, Lazio, Sampdoria, due rappresentative di Viareggio e Livorno.
La prima vittoria fu del Milan, il primo talento ad emergere il viola Sergio Cervato che diventerà in seguito un pilastro della nazionale italiana.
Nel 1954 la Rai trasmette per la prima volta, la diretta del secondo tempo di Juventus-Vicenza.
Nel secondo decennio, esattamente nel 1961, arriva la prima affermazione proprio della Juventus. Sui campi di Viareggio si fa apprezzare un giovanissimo Dino Zoff con la maglia dell’Udinese. Presenti anche Giacinto Facchetti dell’Inter e Sepp Maier del Bayern Monaco. Un anno dopo trionfa l’Inter guidata da una coppia che farà le fortune della nazionale italiana, si tratta di Sandro Mazzola e Roberto Boninsegna.
Negli anni Settata il Torneo di Viareggio diventa internazionale, ospitando squadre cinesi, argentine e statunitensi. Da evidenziare le tre vittorie dei cechi del Dukla Praga.
Gli anni Ottanta, sono famosi per la vittoria dell’Italia in Spagna nella Coppa del Mondo del dell’ 82. Il Torneo di Viareggio raggiunge il suo apice con la partecipazione dei più importanti settore giovanili come Real Madrid, Celtic, Porto, Stella Rossa, Ajax, Dinamo Zagabria, per finire al River Plate e al Palmeiras. In questo periodo sono cinque i successi del vivaio del Torino, che lancia Lentini, Comi, Fuser, Osio, Cravero, Carbone e Dino Baggio. Tra i campi del Viareggio troviamo tutti i più importanti giocatori della nazionale italiana degli anni Novanta. Si tratta di Roberto Baggio, Pagliuca, Ganz, Vialli, Mancini, Ferrara, Peruzzi, Costacurta, Di Livio e Paolo Maldini lanciato da Capello.
Poi c’è anche spazio per il debutto di Totti, Del Piero e Buffon.
In pieno clima da Guerra Fredda, la Coppa Carnevale inizia ad attirare compagini sempre più lontane: si inizia subito con la presenza degli argentini del Boca Juniors, la popolare squadra di Buenos Aires fondata da emigranti genovesi, due anni più tardi gli inglesi inventori del calcio approdano sulle sponde del Tirreno con il Crystal Palace di Londra, mentre nel 1975 arrivano anche gli USA con il Burlingdale di San Francisco. Ma il vero colpaccio avverrà a novembre del 1977, quando viene annunciato che alla trentesima edizione parteciperà il Pechino, prima squadra cinese a prendere parte ad una competizione calcistica in Europa, dopo che il paese dagli occhi a mandorla aveva boicottato diversi eventi sportivi mondiali, comprese le Olimpiadi.
Al Viareggio muove i primi passi da allenatore Arrigo Sacchi, con la Fiorentina, ma non si può certo dimenticare uno dei simboli del calcio italiano Roberto Baggio, il divin codino di Caldogno, che arriva a Viareggio con la maglia della Fiorentina. Tra i giocatori stranieri, invece, la copertina spetta a Gabriel Omar Batistuta, argentino di Reconquista: il futuro attaccante di Fiorentina, Roma ed Inter si mette in mostra con la maglia del Deportivo Italiano, un’altra squadra argentina fondata da emigranti del Belpaese. Le leggende narrano anche che il Viareggio avesse offerto 150 milioni alla squadra sudamericana per assicurarsi le prestazioni del futuro Batigol, lasciando poi cadere nel nulla la trattativa dopo averlo visto all’opera nei quarti di finale contro il Torino.
Nel 2011 il presidente dell’Inter Massimo Moratti, definì il torneo “la Coppa Campioni dei giovani”, era un po’ meno felice la Fiorentina arrivata alla conclusione finale dopo un grande torneo, ma che fu sconfitta dai nerazzurri per 2-0.
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L’anno dopo, la sfida tra Juventus-Roma è stata una delle finali di maggior spessore degli ultimi dieci anni. Nel primo tempo la Roma che va sotto di due reti, autori Beltrame e Padovan. La ripresa è targata giallorosso e la speranza di rimonta è firmata da Piscitella, ma un po’ di malasorte e le parate di Branescu negano un aggancio più che legittimo. Vecchia Signora e Milan comandano la classifica dei successi con 9, seguite da Fiorentina e Inter 8 e Torino e Dukla Praga 6.