“Il calcio non è niente ma è tutto per la gente di Liverpool. Quello che facciamo il sabato dà uno scopo e un senso ai lavoratori. Perché il calcio è lo sport dei lavoratori”. Parole di Bill Shankly. Allenatore del Liverpool dal 1959 al 1974, fu lui a iniziare il ciclo più vittorioso della storia della squadra inglese.
Fu l’ uomo del popolo che rese felice la Kop, il cuore pulsante del mitico stadio di Anfield Road. Nel 1973 durante il giro d’onore per celebrare la vittoria in campionato, un agente di polizia gettò di lato una sciarpa lanciata dalle tribune.
Shankly vide la scena si avvicinò all’agente e gli disse: “Non farlo, per te è solo una sciarpa, per un ragazzo rappresenta la vita”, poi raccolse la sciarpa e se la legò al collo. Siccome nelle vicinanze c’era un microfono, le sue parole furono captate e ben presto diffuse. E quella frase è entrata nella storia.
Quando sono andato a Liverpool ho voluto chiedere alla gente di Shankly, e ho capito cosa è stato, cosa sia e cosa sarà per sempre questo uomo. Mi hanno raccontato dopo aver lasciato la guida del club, Shankly è tornato a guardare il suo amato Liverpool ad Anfield, dalla Kop, tra i fedelissimi dei Reds il 22 novembre 1975.
Era la seconda stagione di Bob Paisley al timone e la squadra aveva vinto quattro partite di fila. I Reds erano terzi in classifica e stavano affrontando il Coventry City, gestito da Gordon Milne, che aveva giocato nel Liverpool proprio sotto Shankly.
Bill poi dichiarò: “Ho promesso di andare sulla Kop molto tempo fa e di vedere le partite da ogni angolo di Anfield. Ci è voluto molto tempo per girarci. Puoi vedere il gioco, ma il campo sembra diverso. Sembrava più largo e più grande ed era difficile giudicare cosa stava succedendo dall’altra parte. All’inizio la gente fu sorpresa di vedermi, quando il Liverpool stava uscendo sul campo, alle tre meno otto minuti, la gente si stava concentrando su questo, ovviamente.
Poi all’improvviso mi è sembrato di camminare e parlare con tutte quelle persone lì. Sono cittadino di Liverpool e volevo andare proprio lì e vedere queste persone che hanno fatto così tanto per me. Le strette di mano sono reali, non sono false. La spinta era fantastica, ma c’erano molti bambini in giro e alcuni di loro non vedevano affatto il gioco. Questo mi ha sorpreso. È stata una giornata piacevole, non stancante come si potrebbe pensare. Ci tornerò”.
Ovviamente la presenza di Shankly suscitò molta agitazione rendendo il pareggio per 1-1 del Liverpool contro Coventry una delle partite più memorabili per tifosi. I fan hanno registrato il loro stupore nel vedere Shankly nella Kop. Chris Rafferty: “Siamo sempre stati nello stesso posto, come facevano le persone allora. Quindi stiamo aspettando il calcio d’inizio quando Bill Shankly entra nella Kop. Ha camminato proprio davanti a noi e nel mezzo, quindi l’abbiamo seguito. Ricordo che il mio compagno gli diede una Wrigley (gomma da masticare) e Shankly mi diede una menta Murray rossa. L’ho tenuta per anni, ma alla fine si è dissolta. Rimase per tutta la partita e alla fine dovette far scendere una scorta di polizia. Lo portarono giù perché era stato letteralmente assalito. Tutti cercavano di dargli le loro sciarpe e tutti cantavamo ‘Shankly is a Kopite’ e tutto il resto. È stato magnifico”.
Russell Green: “L’aneddoto su Shankly che arriva nello spogliatoio con la camicia strappata e i capelli arruffati dopo la sua visita alla Kop per caricarsi e poi caricare la squadra. Ero un ragazzo seduto sul muro della Kop sul lato Kemlyn Road. Ricordo di aver visto la Kop riempirsi. Ricordo di aver guardato in basso e di aver visto una grande apertura della folla al centro della Kop.
Di solito era per una rissa, ma poi attraverso la foschia del fumo, ho potuto distinguere Shanks, le braccia incrociate sul petto. Non dimenticherò mai il ronzio che circondava la folla e il momento in cui, entrati in campo, i giocatori dagli stinchi alzarono le mani in alto in un ruggito onnipotente. Provo ancora i brividi nella schiena”.
Gary Lord: “Continua a parlare al mondo di Shankly. Quest’uomo ha creato il Liverpool Football Club. Ricordo di averlo visto in piedi sulla Kop non molto tempo dopo che si era ritirato, ero seduto nel Main Stand. Era chiaramente visibile da lontano perché la folla aveva fatto spazio per lui, formando un cerchio attorno a dove si trovava. Il rispetto è stato immenso. I suoi successi e il suo carisma saranno sempre ricordati finché esisterà la squadra di calcio del Liverpool”.
Eddie Harvey: “Bill Shankly sarà sempre ‘Sir Bill. Non comprendo come a quell’uomo non sia mai stato assegnato il titolo di Baronetto, non ho più conosciuto un grande manager come lui… un vero uomo del popolo come lui. Sono cresciuto guardando il Liverpool durante l’era degli Shankly e ricordo che quando ero un ragazzino in piedi nella Kop, subito dopo che si era ritirato, lì in piedi accanto a me c’era Bill stesso che diceva che voleva guardare una partita tra la sua gente, tutti stavano andando da lui e stringendogli la mano, che uomo!”.
Fred Sephton: “Chris, io e Tommy Griff eravamo in piedi dietro di lui per impedire a tutti i fan più giovani di spingerlo”. Jegsy Dodd: “Ero lì. Ricordo il trambusto. Quando la Kop ha iniziato a cantare ‘sarai sempre il nostro re’, potrebbe significare solo una cosa. Lo zio Bill era tra noi”. John Garner: “Me lo ricordo bene, eravamo alla fine della strada di Anfield e potevamo vedere il trambusto nella Kop, i canti poi iniziarono ‘Shankly è un Kopite na na na na na’ ………… uomo straordinario. Mai più ne vedremo uno simile”.
Benché il suo palmarès, pur nutrito, sia inferiore a quello del suo successore, Bill Shankly viene considerato proprio dai tifosi il più grande allenatore della storia del Liverpool, per aver ridato rispetto e considerazione al club e aver preparato la strada ai successi del decennio successivo.
“Molte persone credono che il calcio sia una questione di vita o di morte, io non concordo con questa affermazione. Posso assicurarvi che si tratta di una questione molto, molto più importante”. Poi una volta aggiunse anche: “Ci sono solo due grandi squadre di calcio nel Merseyside: il Liverpool e le riserve del Liverpool”.
Mario Bocchio