Indesiderato e criticato, poi eroe nazionale
Dic 9, 2023

L’11 luglio 1982 Paolo Rossi alzò le braccia in aria e sorrise di gioia. Aveva appena segnato un altro gioiello nella sua straordinaria prestazione nella Coppa del Mondo.

Inedita foto dell’Italia nel ritiro premondiale ad Alassio

L’arrivo dell’Italia in Spagna per i Mondiali del 1982 è stato seguito da aspre polemiche. La stampa italiana ha fortemente criticato l’allenatore della squadra, Enzo Bearzot, per aver selezionato il giocatore della Juventus Paolo Rossi invece di Roberto Pruzzo, il prolifico’attaccante della Roma, il capocannoniere del campionato. Rossi era appena tornato da una sospensione di due anni per il presunto coinvolgimento nello scandalo cdel totonero. Aveva giocato solo tre partite di campionato durante tutta la stagione e non era ancora tornato in ottima forma.

Paolo Rossi (a sinistra), Claudio Gentile ed Enzo Bearzot

L’Italia si aspettava che la sua nazionale tornasse a casa a mani vuote. Nessuno è rimasto sorpreso quando la squadra si è comportata male nelle prime tre partite, pareggiando 0-0 con la Polonia e 1-1 con Perù e Camerun. La performance di Rossi è stata senza vita, timida e mai pericolosa, il che ha solo amplificato l’ostilità tra Bearzot e la stampa italiana. Stanco delle provocazioni dei commentatori, Bearzot proibì alla sua squadra di parlare alla stampa.

Paolo Rossi ricorda oggi il Pablito del 1982

Il 29 giugno gli Azzurri hanno giocato con l’Argentina, i campioni in carica della Coppa del Mondo, allo stadio Sarrià di Barcellona. 43.000 spettatori hanno assistito alla rinascita dell’Italia. Claudio Gentile ha neutralizzato Diego Maradona, e Antonio Cabrini e Marco Tardelli hanno segnato entrambi le reti che hanno sconfitto gli argentini, 2-1.

Rossi e lo storico pomeriggio contro il Brasile

Il 5 luglio è stata la volta del Brasile. I brasiliani avevano già battuto l’Argentina per 3-1 e, a causa della differenza reti, avevano solo bisogno di pareggiare. L’Italia, invece, doveva vincere. Al 5° minuto Tardelli con grande abilità manda in mezzo un pallone, Rossi riesce a superare il portiere brasiliano Valdir Peres. Il pallone carambola in fondo alla rete. È stato il primo gol di Rossi ai Mondiali.

Al 25° minuto, dopo che il Brasile aveva pareggiato, la difesa della Seleção scivola . Rossi intercetta la palla e segna con un potente tiro di destro dal limite dell’area di rigore. 2-1 per l’Italia. Al 68° minuto, Paulo Falcao pareggia nuovamente per il Brasile. Ma i ragazzi di Bearzot non accettano il risultato che li estrometterebbe.

Otto minuti dopo, al 74′ Giancarlo Antognoni batte un corner dalla destra. La difesa brasiliana allontana la palla, che però atterra è ai piedi di Tardelli. Il suo tiro viene deviato da Rossi e finisce in rete. 3 – 2 per l’Italia. Tre gol dell’attaccante italiano. L’Italia vola in semifinale. Paolo Rossi, soprannominato “Pablito”, era diventato un nuovo eroe nazionale.

Con la Coppa del mondo

Al Camp Nou di Barcellona l’Italia incontra la Polonia in semifinale. Rossi decide la partita con altri due gol, segnando al 22° minuto e ancora al 72′ con un colpo di testa a seguito di un contropiede. Con cinque goal nelle ultime due partite, Rossi diventa il capocannoniere del torneo, l’Hombre del Mundial.

Paolo Rossi fu il maggiore artefice della tragedia del Sarriá, grazie alla sua tripletta che eliminò il Brasile. Con 6 gol, l’attaccante dell’Italia vinse poi il titolo di miglior marcatore del mondiale

La finale della Coppa del Mondo tra Italia e Germania Ovest si è svolta l’11 luglio. Al 57° minuto Gentile ha offerto a Rossi una bella occasione nell’area. Rossi ha segnato. 1-0 per gli italiani. Era il suo sesto gol della Coppa del mondo. Tardelli e Alessandro Altobelli hanno suggellato la vittoria. La rete di Paul Breitner non è stata sufficiente. La partita è finita 3 – 1. L’Italia aveva vinto la sua terza Coppa del Mondo. Inizialmente indesiderato e criticato, Rossi divenne un eroe nazionale, un simbolo di come gli italiani, uniti nelle avversità, furono in grado di scrivere una pagina accattivante nella storia della Coppa del Mondo.

Mario Bocchio

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