Professione tifoso
Giu 15, 2023

La storia di Giuseppe Serafini, per tutti soltanto “Serafino”, è una delle più singolari nella storia dello sport italiano. Nato a Milano il 23 maggio 1946 e scomparso a Palermo nel 1980, l’imponente personaggio ha esercitato nella sua vita la professione di tifoso. Negli anni Settanta, infatti, fu ingaggiato da molte società per rianimare le proprie tifoserie: a partire dalla Ignis nel basket per proseguire nel calcio con Inter, Milan e Juventus.

E con il Palermo di Renzo Barbera, il presidente rosanero che lo ingaggiò per sollevare l’umore dei propri sostenitori. Una caricatura di Serafino compare nell’album Calciatori Panini del 1974-’75, mentre una sua foto è stata pubblicata anche su Newsweek. Legò quindi una cospicua parte della sua “carriera” ai colori della Pistoiese, società seguita durante l’epopea delle promozioni dalla Serie D alla Serie A, oltre che a quelli azzurri della Nazionale: in occasione delle partite dell’Italia si presentava munito di tamburo, maglietta ufficiale, corni, cappellone e piatti per far tutto il proprio sostegno alla squadra, divertendo al contempo il pubblico sugli spalti e anche quello da casa, grazie alle frequenti inquadrature della Rai.

Manolo, il Serafino Spagnolo. Manuel Cáceres Artesero, conosciuto come Manolo o Manolo “el del Bombo” (quello del tamburo), è un famoso tifoso della Nazionale di calcio della Spagna e del Valencia[

Oltre che agli incontri di calcio, Serafino era solito presenziare anche ai maggiori incontri di tennis, come in occasione della finale di Coppa Davis 1979 tra Stati Uniti e Italia a San Francisco, quando entrò in campo per un breve e divertente siparietto con John McEnroe.

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