Per il Monza il 1976 fu un anno indimenticabile
Ott 29, 2021

Promozione in B e Trofeo Anglo-Italiano. Fu un anno indimenticabile, il 1976, per il Monza. La squadra brianzola, dopo tre stagioni in C, fece ritorno tra i cadetti al termine di un campionato trionfale. Poche settimane dopo, arrivò anche il primo trofeo internazionale della sua storia ad impreziosire un’annata già strepitosa: la Coppa Italo-Inglese.

L’andamento dei biancorossi in campionato fu da rullo compressore: la Cremonese, seconda in classifica, accusò un ritardo di ben 12 punti. Con cinque turni di anticipo, il Monza festeggiò il ritorno in B a tre anni dall’ultima retrocessione. Il dominio dei brianzoli fu netto, confermato dai numeri stagionali: miglior attacco, miglior difesa, maggior numero di vittorie e minor numero di sconfitte. Sulla panchina biancorossa sedeva, dal gennaio 75, Alfredo Magni, proveniente dalla squadra primavera e subentrato a Mario David. Il direttore sportivo Vitali lo contattò nottetempo per comunicargli l’avvicendamento sulla panchina della prima squadra. Il calcio di Magni, all’insegna dell’aggressività e del dinamismo, fu subito apprezzato da gran parte della tifoseria.

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1974-’75: seconda Coppa Italia Semi-Professionisti.

Tanti i giovani presenti in squadra: il portiere Giuliano Terraneo, l’estroso Ugo Tosetto, l’ala destra Ruben Buriani, il mediano Walter De Vecchi, il centrocampista Paolo Beruatto e l’attaccante Roberto Antonelli. Tra gli elementi di esperienza spiccava Ariedo Braida che, dopo aver girato mezza Italia calcistica, approdò a Monza con l’intento di contribuire al ritorno in B dei biancorossi. Franco “Jimmy” Fontana era l’inossidabile della rosa non tralasciando il polivalente Giovanni Ardemagni, il difensore Eugenio Gamba (il più presente nella stagione 1975-’76) e Luigi Sanseverino, attaccante tra i più prolifici della storia del Monza, che in tre stagioni aveva realizzato 46 gol in 109 partite, diventando l’idolo della tifoseria e tra i migliori cannonieri monzesi di tutti i tempi.

Le due annate precedenti avevano portato nella bacheca del Monza due Coppe Italia di C: nel ’74, con Mario David in panchina, battendo il Lecce (autorete di Di Somma) e l’anno dopo, a Sorrento, superando i padroni di casa dopo un’interminabile maratona conclusasi ai calci di rigore, con gol decisivo di Gigi Sanseverino e successivo errore del giocatore campano Grieco (tiro calciato due volte: prima parato e poi spedito a lato nella ripetizione voluta dall’arbitro Bergamo). Il bis di coppa vide in campo la seguente formazione: Colombo, G. Vincenzi, Gamba, Patrizio Sala, Michelazzi, Zabotto, Buriani, Ardemagni (Garavaglia subentrato al 36’ della ripresa), F. Vincenzi, Antonelli e Sanseverino. Fu l’antipasto prima di una stagione memorabile.

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Terraneo guida l’allenamento del Monza 1975-’76

Nel 1976, oltre al trionfo nel campionato di C, il Monza centrò il primo e finora unico trofeo internazionale del suo albo d’oro: la Coppa Anglo-Italiana. In finale, la squadra di Magni ebbe la meglio sul Wimbledon, club di un quartiere londinese. Fu quella la quinta edizione del trofeo Italo-Inglese, dedicato per la prima volta a compagini semiprofessionistiche. La formula prevedeva, per ogni partecipante, una sfida di andata e ritorno con due squadre dell’altra nazione. Le prime due giornate si disputarono a maggio in Inghilterra, le ultime due a giugno in Italia, compresa la finale. Per il calcio italiano erano in lizza, oltre ai brianzoli, Udinese, Benevento, Siracusa, Pistoiese e Teramo. Il gruppo inglese vide la presenza di Stafford Rangers, Scarborough, Wimbledon, Nuneaton Town, Enfield e Wycombe.

Dopo lo 0-0 all’esordio contro lo Scarborough, il Monza superò lo Stafford Rangers (1-0) che nel turno precedente aveva battuto 3-2 l’Udinese. Nei match di ritorno, dopo aver sconfitto di misura lo Scarborough, la squadra di Magni pareggiò 1-1 contro lo Stafford, conquistando il punto necessario per raggiungere la finale. Il 19 giugno ’76, allo stadio “Sada” di Monza, davanti ad oltre 4 mila spettatori paganti, i brianzoli regolarono di misura il Wimbledon conquistando la coppa. Il gol decisivo lo realizzò il mediano Francesco Casagrande al 27’ della ripresa, insaccando da distanza ravvicinata un pallone vagante nell’area inglese. La stampa sportiva definì quel Monza il “Borussia della Brianza”, accostandolo alla squadra di Moenchgladbach che costituiva una delle migliori compagini del calcio europeo anni 70.

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La rete di Casagrande nella finale contro il Wimbledon.

Alfredo Magni schierò in finale la seguente formazione: Terraneo, Vincenzi, Gamba, Casagrande, Michelazzi, Fasoli, Tosetto, Buriani, Braida, De Vecchi, Sanseverino. Per la società brianzola, già galvanizzata dal trionfale campionato di C, arrivò anche il titolo internazionale. In quella stagione da incorniciare mancò soltanto la ciliegina sulla torta: il tris nella Coppa Italia di serie C. Dieci giorni dopo il trionfo nell’Anglo-Italiano, il Monza affrontò il Lecce in finale. In terra salentina, sospinti da oltre diecimila tifosi, i pugliesi vinsero di misura grazie ad un gol di Loddi nel primo tempo.

 

Gli anni settanta si chiusero con tre tentativi del Monza di centrare la prima promozione in A. Obiettivo più volte sfiorato. Nel ’77, i biancorossi conclusero al quinto posto, ad una lunghezza dalla zona promozione. L’anno seguente, il Monza si piazzò al quarto posto, a due punti dalla A. Infine, nel ’79, la massima serie sfumò dopo lo spareggio, disputato a Bologna, contro il Pescara. Per la squadra brianzola, la serie A rimase un miraggio mai raggiunto. Nel 1981, i biancorossi tornarono mestamente in serie C.

Sergio Taccone

 

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