Il gol più bello Baggio lo mise a segno con il Brescia. Contro la sua ex Juve
Apr 1, 2021

Roberto Baggio è stato uno dei talenti più puri del nostro calcio, forse il più puro.

Baggio nel Vicenza

Uno che se fosse una carta da gioco verrebbe inserito nel mazzo degli immortali, insieme a Rivera, Mazzola, Del Piero, Totti. Estendendo il discorso anche ai campioni stranieri di ogni tempo, il campione di Caldogno, nella prima parte della sua carriera, con i suoi dribbling stretti e le sue serpentine, può essere paragonato in quanto ad incisività all’attuale Messi del Barcellona. Viceversa nell’ultima parte del suo percorso da calciatore, arretrando il suo raggio d’azione ha accresciuto le sue qualità di rifinitore, grazie ad una precisone nel gioco e ad alcuni lanci millimetrici che lo rendono paragonabile ad un altro fuoriclasse che ha vestito la maglia bianconera, Michel Platini.

Probabilmente i numerosi infortuni che si sono abbattuti su Roberto Baggio, ne hanno fortificato il carattere, ma certamente hanno condizionato il suo fisico. Vedere giocare Baggio, era assolutamente sublime, con il pallone danzava e quando giocava era una finta continua, pronta a ridicolizzare i diretti avversari.

Baggio è stato uno spettacolo, non ho più rivisto un giocatore come lui. Nel corso dei suoi anni, Baggio per inclinazione naturale, ha avuto quasi bisogno di sentire attorno a sé l’affetto dell’ambiente ed il fatto di sentirsi protagonista assoluto all’interno della squadra nella quale giocava. Non a caso, pur avendo vinto coppe e scudetti con le maglie di Juventus e Milan, è stato assolutamente perfetto in squadre come Bologna, Brescia e Fiorentina ed ovviamente in Nazionale. Ciò non toglie, che sia stata un’autentica vergogna, pensare che abbia avuto problemi con diversi personaggi facenti parte del mondo del calcio.

Nel Brescia

Senza in alcun modo scendere nel particolare, troppe volte gli allenatori si sono ersi a star e sentendosi messi in secondo piano, hanno creato un indecente antagonismo con quello che era il più forte calciatore italiano dell’epoca e forse non solo di quell’epoca.

Il goal più bello di Roberto Baggio, al quale ho avuto la fortuna di assistere è stato sicuramente quello in Juventus-Brescia del 2001. Un vero e proprio appuntamento al buio, per il goal forse più erotico di sempre. Sul lancio millimetrico di Andrea Pirlo, infatti il numero 10 del Brescia con le spalle alla porta, tagliò con un perfetto stop a seguire tutta la difesa della Juventus (Van der Sar compreso), prima di appoggiare il pallone in rete.

Un ultimo ricordo che lega la mia carriera a quella di Roberto Baggio, risale al Mondiale del 1994, nel quale armato di uno di quegli apparecchi telefonici che si usavano a metà degli anni ’90, ebbi lo scoop sull’impiego del codino e di Franco Baresi nella finalissima di Pasedena. A rivelarmi l’indiscrezione fu il capo ufficio stampa della Nazionale Antonello Valentini, dicendomi che le ultime riserve sull’impiego di entrambi i fuoriclasse furono sciolte in una sala da pranzo dell’albergo dove alloggiava la nazionale. Nella  medesima, sguarnita di tavoli e sedie, il numero 10 azzuro scattò svariate volte, fino a quando disse: “Si, gioco, ce la faccio.”

Fu in quell’occasione che rivalutai, soprattutto nelle fredde giornate d’inverno, il corridoio di casa mia per poter fare jogging.

Carlo Nesti

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