Sauro Frutti, la stoffa del vero bomber
Gen 30, 2024

Se Bellinazzi è stato l’icona del Modena Anni ‘70, Sauro Frutti è stato l’implacabile finalizzatore di una squadra gialloblu che a metà Anni ‘80 ha fatto sognare i tifosi al punto da essere ancora nei loro cuori. Con 41 gol in tre campionati tra il 1985 e l’88, senza contare quelli realizzati in Coppa Italia, il bomber romagnolo resta uno dei più prolifici della centenaria storia canarina. 

La potente classe di Frutti, qui a segno con il Modena contro il Bologna

Saurogol.: “Arrivai a Modena nell’85 per una serie di coincidenze. Ero a Bologna e con la famiglia avevamo messo su casa a Mantova. In primavera venne da me Pastorello, allora ds gialloblu, mi disse che l’allenatore Mascalaito mi stimava molto e aveva bisogno di un finalizzatore come me per una squadra buona ma che faceva fatica a concretizzare. E così arrivai.
Già in ritiro notai un clima diverso. Mi resi conto che il Modena era una famiglia allargata con tanti ragazzi semplice e carichi di entusiasmo. Lo stesso presidente Farina, che era molto giovane, faceva parte del gruppo, era uno di noi. In Coppa Italia passammo il turno eliminando il Sassuolo, poi alla prima di campionato vincemmo 3-1 a Firenze con la Rondinella con due miei gol”.

Ancora nel Modena

Qual’era la forza di quella squadra?: “Intanto c’erano giocatori di qualità come Domini, i giovani Longhi e Piacentini, Rabitti con il quale ci integrammo subito alla perfezione, Torroni, Catellani, Ballardini. Un mix di giovani e vecchi che Mascalaito riuscì ad amalgamare benissimo. C’era lo spirito giusto”.

Frutti (a destra) al Bologna nel 1984, mentre esulta assieme a Marocchino e al tecnico Pace

Un’altra tifoseria che ancora oggi considera Frutti un idolo è quella della Cremonese.

Saurogol ha contribuito alla storia grigiorossa nei primi anni ’80, il periodo iniziale dell’epopea d’oro grigiorossa con la prima versione di Mondonico da allenatore. Siamo nel 198-’82, il famoso anno della squadra spacciata che si salva soltanto grazie al genio di Emiliano Mondonico. L’attaccante nato a Roma nel 1953 approda in grigiorosso dopo quattro stagioni passate nella vicina Mantova: cinquantadue reti in quattro anni fra le fila virgiliane fanno ben sperare i tifosi grigiorossi che, comunque, non resteranno delusi. 


Catania – Cremonese – 0 – 0: Ciampoli, Ranieri e Giovannelli cercano di contrastare l’attaccante grigiorosso Sauro Frutti durante lo spareggio disputato all’Olimpico. Vicino a loro si riconoscono Di Chiara e Vialli

Nella prima stagione arriva a Cremona accompagnato da Bencina, Bonomi e Di Chiara, tutta gente che ha lasciato il segno. La squadra però fatica a decollare e Sauro si sbloccherà soltanto il 22 novembre a Bari (1-1 il punteggio finale). L’attaccante ex Mantova però decolla a fatica seguendo l’andazzo della squadra ma, nel finale di stagione risulterà decisivo. Il 2 maggio Mondonico prende le redini della squadra e Frutti segnerà contro Pescara (gol della sicurezza del 3-1 finale), Brescia (finirà 3-2 per i grigiorossi) e Spal (vittoria 2-0). L’attaccante è un bomber purosangue e segna gol da vero attaccante d’area trascinando la Cremo ad una salvezza miracolosa: e alla fine le reti realizzate saranno otto.

L’anno seguente (quello degli spareggi persi contro Catania e Como) Frutti gonfierà la rete nove volte ma le sue partite sono ricche di sostanza e il suo modo di giocare è utile alla causa cremonese. L’attaccante romano segna una doppietta contro l’Atalanta, segna il gol del vantaggio contro il Campobasso e da il là della rimonta contro il Milan: quando Sauro la mette dentro la Cremonese raccoglie sempre qualcosa.

Giovanni Botti e Nicolò Bonazzi

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